Intercettate “inaspettate” onde radio da stelle lontane: sono pianeti secondo scienziati

Onde radio definite come “inaspettate” sono state intercettate da un team di ricercatori guidato da Benjamin Pope dell’Università del Queensland. Lavorando insieme ai colleghi dell’Osservatorio nazionale olandese ASTRON e utilizzando i dati raccolti dal radiotelescopio Low Frequency Array (LOFAR), Pope ha intercettato diversi segnali provenienti da 19 stelle nane rosse piuttosto lontane e quattro di questi segnali possono essere spiegati con la probabile presenza di pianeti orbitanti.

Che cos’è il LOFAR

Il LOFAR è una rete di radiotelescopi presente nei Paesi Bassi ultimata nel 2012 dall’istituto olandese ASTRON. Il LOFAR può essere considerato come una sorta di precursore tecnologico dello Square Kilometer Array, un’altra grande rete di radiotelescopi che vedrà le antenne collocate in Australia e in Sudafrica una volta completato.

È la prima volta che si intercettano segnali radio causati da esopianeti

Come spiega Pope, è la prima volta che si intercettano segnali radio causati da pianeti al di fuori del nostro sistema solare. Nel nostro sistema solare, invece, si tratta di un fatto accertato: quando i campi magnetici dei pianeti interagiscono con le particelle emesse dal sole (il cosiddetto “vento solare”), si creano forti onde radio.

Campi magnetici di pianeti producono emissioni radio scontrandosi con vento delle loro stelle

È quello che dovrebbe essere successo con i pianeti intorno alle nane rosse analizzati dai ricercatori tramite il LOFAR. In effetti potrebbe aprirsi la strada verso un nuovo metodo per scoprire gli esopianeti: l’intercettazione delle onde radio prodotte dai loro campi magnetici quando vanno incontro alle particelle delle stelle intorno a cui orbitano.
Non a caso le stelle analizzate in questo studio sono tutte nane rosse. Si tratta di stelle che, anche se più piccole del sole, hanno un’attività magnetica molto intensa che “guida” le emissioni radio. Tuttavia i ricercatori in questo caso hanno intercettato anche vecchie stelle magneticamente inattive. L’unica spiegazione che hanno potuto dare sta nella presenza di pianeti orbitanti intorno a loro, pianeti che, con gli strumenti di cui disponiamo, non possiamo ancora intercettare.

È quello che succede sistema solare con Giove

Secondo quanto spiega Joseph Callingham, ricercatore dell’Università di Leida e autore principale dello studio, il modello che hanno utilizzato per comprendere la natura di queste emissioni radio è “una versione ingrandita di Giove e Io, con un pianeta avvolto nel campo magnetico di una stella, che alimenta il materiale in vaste correnti che alimentano allo stesso modo le aurore luminose”.
In effetti così come la nostra Terra produce le aurore quando il nostro campo magnetico si scontra con il vento solare, anche su Giove c’è un effetto simile ma molto più pronunciato perché la luna Io, che orbita intorno al gigante gassoso e che produce attività vulcanica, continua a lanciare materia nello spazio, materiale che non fa che rendere le aurore gioviane ancora più potenti.

Note e approfondimenti

  1. The population of M dwarfs observed at low radio frequencies | Nature Astronomy (IA) (DOI: 10.1038/s41550-021-01483-0)
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