Intercettato buco nero di massa intermedia, un oggetto difficile da individuare

Rappresentazione artistica di un buco nero che attrae materiale di una stella (credito: ESA/Hubble, M. Kornmesser)

Un ulteriore prova dell’esistenza dei cosiddetti “buchi neri di massa intermedia” è stata trovata dal telescopio spaziale Hubble all’interno di un ammasso stellare in un’altra galassia.
I buchi neri di massa intermedia (IMBH) che rappresentano un po’ “l’anello mancante” dell’evoluzione dei buchi neri stessi. Alcuni di essi possono essere relativamente piccoli, altri sono così grandi che vengono denominati “super massicci” (e sono quelli che di solito si trovano al centro delle galassie).

Il buco nero intercettato dal telescopio spaziale sembra essere di almeno 50.000 volte la massa del nostro Sole, una massa che lo colloca “di diritto” all’interno della categoria dei buchi neri intermedi.
Secondo quanto spiega Dacheng Lin, ricercatore dell’Università del New Hampshire, questa tipologia di buco nero è molto difficile da individuare in quanto essi sono sfuggenti: sono più piccoli dei buchi neri supermassicci e di solito non si trovano in situazioni in cui divorano continuamente materiale in quanto la loro forza gravitazionale non è sufficiente.

L’unico modo per individuarli, tenendo sempre bene in mente che un buco nero sostanzialmente è un oggetto invisibile perché non emette alcuna luce, è andare per esclusione.
È proprio quello che hanno fatto i ricercatori col telescopio spaziale Hubble dando seguito ai dati già raccolti dall’osservatorio a raggi X Chandra e dall’altro osservatorio spaziale XMM-Newton dell’ESA.

Le osservazioni ai raggi X hanno permesso ricercatori di capire la produzione totale di energia da parte di questo buco nero, come spiega Natalie Webb, ricercatrice dell’Università di Tolosa, Francia, ed altra autrice dello studio.
Ed è proprio grazie ai raggi X provenienti dalla distruzione di una stella provocata dalla sua forza gravitazionale che i ricercatori si sono accorti che ci si trovava di fronte ad un oggetto molto potente a livello gravitazionale e compatto, sostanzialmente un buco nero.

Inoltre dato che questa sorgente di raggi X non proveniva dal centro di una galassia rappresentava un altro indizio del fatto che non ci si trovava di fronte ad un buco nero supermassiccio.
Grazie ad Hubble, i ricercatori sono riusciti a risolvere la posizione precisa del buco nero. Quest’ultimo sembra trovarsi all’interno di un ammasso stellare situato alla periferia di un’altra galassia. Secondo i ricercatori questo ammasso stellare potrebbe essere quello che resta di una galassia nana, di massa inferiore, poi inglobata all’interno della galassia più grande dove attualmente si trova.

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