Il mondo sta diventando sempre più dipendente dalle informazioni e le varie nazioni dipendono sempre di più dai satelliti artificiali. E le armi indirizzate proprio verso questi dispositivi stanno aumentando sempre di più e diventano sempre più complesse ed efficienti. Il pericolo è reale anche per gli Stati Uniti secondo quanto riporta un nuovo rapporto emesso dal Center for Strategic and International Studies.[1]
Intercettore missilistico Nudol
Come spiega un nuovo articolo di Wired, tre mesi prima che cominciasse l’invasione in Ucraina, la Russia ha già lanciato un intercettore missilistico Nudol per distruggere un vecchio satellite sovietico, non più funzionante, come test. Più di 1400 frammenti del satellite si sono sparsi nell’orbita terrestre bassa. Alcuni dei frammenti avrebbero anche messo in pericolo la Stazione Spaziale Internazionale.
Sistemi per disturbare satelliti GPS e per interrompere i servizi
È questo è solo un evento tra quelli che conosciamo ma è plausibile che molti altri test siano stati realizzati o siano stati progettati. Secondo quanto riferisce l’articolo, la Russia avrebbe progettato sistemi per disturbare satelliti GPS e per interrompere i servizi di comunicazione di cui si servono gli Stati Uniti per il proprio esercito e per le proprie forze armate.
Giappone, Iran e India, e forse anche l’Australia, il Regno Unito e la Corea del Sud
Si tratterebbe di armi elettroniche che ora possono essere utilizzate anche da Terra onde prendere di mira determinati satelliti. E sempre più paesi stanno sviluppando questi sistemi “antisatelliti”. Oltre a Stati Uniti, Russia e Cina, anche Giappone, Iran e India, e forse anche l’Australia, il Regno Unito e la Corea del Sud, possono essere considerate come delle potenze spaziali emergenti.
Hackerare i satelliti: costa poco e si ottengono enormi risultati
Tra le tecniche per disturbare satelliti, oltre al lancio di veri e propri missili per distruggerli, ci sono anche il blocco dell’uplink e del downlink nonché azioni di disturbo come l’utilizzo di falsi segnali o vere e proprie azioni di hackeraggio con le quali, in ultima stanza, è possibile anche prendere il controllo dello stesso satellite senza neanche mandare nulla in orbita, a costi dunque molto più bassi. E questo senza parlare della possibilità di intercettare i dati.