
Gli esseri umani potrebbero trovare le prove di vita aliena già entro la fine di questo secolo, secondo l’astronoma Jill Tarter che ha tenuto un discorso alla conferenza Cross Cultural Management del Florida Institute of Technology.
Già coinvolta nel progetto Allan Telescope Array della NASA per la ricerca di vita aliena, la Tarter è nota anche per essere stata la fonte di ispirazione per il personaggio interpretato da Jodi Foster nel film Contact del 1997, incentrato proprio sulla ricerca (nel film avvenuta con successo) della vita extraterrestre.
Secondo l’astronoma, quello che noi, in quanto esseri umani, stiamo analizzando è solo una piccola, infinitesimale parte dell’universo se si pensa che quest’ultimo è composto da centinaia di miliardi di galassie e che ogni galassia vanta centinaia di miliardi di stelle.
L’astronoma ha inoltre confermato che il primo prototipo di radiotelescopio per scoprire eventuali impulsi laser mandati da altre civiltà extraterrestri, in seno al progetto “Laser SETI”, verrà installato entro un mese e mezzo al Lick Observatory, vicino a San Jose, in California.
Le possibilità di trovare vita extraterrestre, secondo Tarter, sono comunque molteplici. Oltre a poter scoprire eventuali segnali radio di civiltà intelligenti extraterrestri, si potrebbero scoprire le cosiddette “biofirme” anche all’interno del nostro sistema solare, ossia segni di passate civiltà intelligenti che abbiano abitato uno dei nostri pianeti più vicini (essenzialmente Marte, in ogni caso), oppure segni di vita aliena non intelligente (su una delle tante lune del nostro sistema solare, per esempio). Tuttavia queste biofirme potrebbero essere trovate, secondo l’astronoma, anche analizzando attentamente le atmosfere dei pianeti extrasolari.
Fonti e approfondimenti
- Astronomer portrayed in ‘Contact’: Man will discover alien life by 2100 (IA)
- wfaa.com | ‘Contact’ astronomer: We’ll find alien life by year 2100 (IA)
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