
Lo scienziato e futurista Michio Kaku torna, in un’intervista rilasciata a National Geographic, sul tema del futuro umano in relazione alla possibilità che un giorno l’umanità possa lasciare il nostro pianeta ai fini della sopravvivenza, argomento tra l’altro affrontato anche il suo ultimo libro, The Future Of Humanity.
Lo scienziato rimarca che l’umanità deve avere un piano di riserva, ossia quello di poter portare su Marte almeno una parte dell’intera popolazione mondiale; anche perché trasferire tutti gli umani sul pianeta rosso risulterebbe impossibile ed è proprio questo che Kaku parla di una “polizza assicurativa”.
Lo scienziato ricorda che il 99,9% di tutte le forme di vita apparse sulla Terra si sono estinte e ciò fa parte del processo naturale stesso, quasi una legge di madre natura. Qualsiasi possa essere il motivo per l’estinzione della razza umana (proliferazione nucleare, riscaldamento globale, pandemie, asteroidi, eccetera), sarà bene dunque progettare un piano affinché almeno una parte, anche piccola, dell’umanità possa sopravvivere su un altro pianeta.
In tal senso Marte rappresenta la soluzione più pratica, almeno per il momento, come sottolineato anche da Elon Musk. Per quanto riguarda la desolazione, l’aridità e in generale l’inospitabilità del pianeta rosso, Kaku lascia intendere che con le tecnologie odierne e soprattutto con quelle future, basate su intelligenza artificiale, biotecnologie e nanotecnologie, non dovrebbe essere difficile poter modificare geneticamente piante e alberi affinché possano prosperare nell’ambiente marziano.
In ogni caso a lavorare su Marte non saranno gli esseri umani, bensì robot che si trasformeranno in veri e propri operai edili per costruire le città a cupola all’interno delle quali gli esseri umani potranno vivere.
A tal proposito lo scienziato afferma che esiste anche la possibilità di riscaldare la superficie del pianeta in una sorta di terraformazione.
Per quanto riguarda i viaggi nello spazio profondo, lo scienziato si rivela tendenzialmente scettico a meno che un giorno non si sviluppi il cosiddetto “motore ha curvatura” oppure non si utilizzino tecnologie criogeniche per addormentare, per centinaia o per migliaia di anni, gli astronauti durante i viaggi interstellari. Una tecnologia che non sembra impossibile come potrebbe sembrare non impossibile l’allungamento della durata della vita dato che la genetica relativa all’invecchiamento sta facendo passi da gigante.
In ogni caso, Kaku lascia intendere che un’eventuale estinzione della razza umana non è una possibilità da prendere sottogamba: “I dinosauri, per esempio, non avevano un programma spaziale. E questo è il motivo per cui i dinosauri non sono qui oggi.”