È la struttura Maya più grande mai scoperta quella rilevata in Messico, vicino al confine nord-occidentale del Guatemala, nei pressi di Aguada Fénix.
I resti, completamente nascosti sotto la superficie, sono relativi ad un’enorme piattaforma costruita 3000 anni fa che a sua volta reggeva una serie di varie altre strutture tra cui una piramide di circa quattro metri.
I resti sono stati oggetto di uno studio pubblicato oggi su Nature. Sono stati ritrovati nella cosiddetta “pianura Maya”, la regione in cui si crede che la civiltà omonima abbia iniziato ad emergere.
La scoperta, effettuata grazie a diverse nuove tecnologie tra cui la scansione laser e lidar da aerei in volo, è stata effettuata da un team internazionale guidato da Takeshi Inomata e Daniela Triadan, professori di antropologia dell’Università dell’Arizona.
L’intera piattaforma, come rileva la datazione al radiocarbonio, dovrebbe essere stata costruita tra il 1000 e l’800 a.C.. Oltre ad essere la più grande creata dai Maya mai individuata, l’intera struttura si rivela quindi anche una delle più antiche tra quelle scoperte.
Non era mai stata individuata fino ad ora in quanto si tratta di una struttura perlopiù piatta e molto larga, qualcosa che si è fuso benissimo per secoli con il paesaggio naturale circostante. Tuttavia con le scansioni lidar dall’alto, i ricercatori si sono accorti della presenza di una struttura con una forma molto ben pianificata e circoscritta, come spiega lo stesso Inomata.
Si tratta di una scoperta che, tra le altre cose, contrasta con il pensiero tradizionale secondo il quale la civiltà Maya si sarebbe sviluppata gradualmente con piccoli villaggi e piccole comunità che hanno cominciato ad aggregarsi tra il 1000 e il 350 a.C..
Tuttavia questo ampio altopiano artificiale con le sue grandi strade rialzate suggerisce che esso fu costruito per essere utilizzato da molte persone e non da una piccola comunità.
Inoltre, data la mancanza di sculture in pietra create in onore di sovrani o personaggi importanti, tra cui le tradizionali teste colossali e i troni Maya, ritrovate in altri luoghi, i ricercatori credono che, almeno durante il loro primo periodo, c’era meno disuguaglianza sociale nella società Maya.
“Durante i periodi successivi, c’erano potenti sovrani e sistemi amministrativi tramite i quali alla gente veniva ordinato di fare lavori. Ma questo sito risale a molto prima e non vediamo le prove della presenza di potenti élite. Pensiamo che sia più il risultato di un lavoro comune”, spiega ancora Inomata.