Una nuova ricerca pubblicata su Proceedings of the Royal Society B[1] rivela sorprendenti scoperte sulle relazioni tra formiche e piante nelle foreste pluviali tropicali. Lo studio, condotto dal biologo di campo dell’Università dello Utah Rodolfo Probst, esplora l’evoluzione indipendente di queste interazioni mutualistiche.
Mutualismi tra formiche e piante
Le formiche sono note per le loro complesse strutture sociali e, nelle regioni tropicali, le loro relazioni simbiotiche con le piante sono altrettanto affascinanti. Alcuni alberi hanno sviluppato rigonfiamenti cavi specializzati che forniscono case alle formiche. In cambio, le formiche proteggono questi alberi dai predatori, creando una relazione reciprocamente vantaggiosa.
Scoperta in America Centrale
Lo studio di Probst si è concentrato sul genere di formiche Myrmelachista. In genere, queste formiche nidificano nei fusti delle piante senza un’associazione mutualistica. Tuttavia, in America Centrale, un gruppo unico di nove specie nidifica esclusivamente nei fusti vivi di specifici alberi del sottobosco, formando una simbiosi specializzata.
Evoluzione indipendente
Utilizzando il sequenziamento del DNA, Probst ha scoperto che queste nove specie hanno evoluto i loro complessi tratti simbiotici due volte, in modo indipendente. Ciò è avvenuto in diversi gruppi dell’albero evolutivo, più o meno nello stesso periodo, circa tre milioni di anni fa. Questa scoperta evidenzia il fenomeno dell’evoluzione convergente, in cui specie distinte sviluppano tratti simili a causa di nicchie ecologiche simili.
Implicazioni per la biologia evolutiva
Il famoso entomologo Jack Longino, coautore dello studio, sottolinea che il lavoro di Probst rivela come i mattoni dello sviluppo per tratti complessi siano facilmente disponibili. Ciò può portare a una rapida evoluzione di caratteristiche distintive tra specie diverse quando le condizioni sono giuste.
