L’acqua fluisce sempre di più nell’Antartide

(Adapted from Kingslake et al., Nature 2017)

L’acqua liquida sta fluendo sempre di più nella zona dell’Antartide, un segnale certamente non positivo per quanto riguarda il riscaldamento globale. In uno studio su questo continente, apparso su Nature e portato avanti dal Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University, si evince che estesi drenaggi di acqua attraversano oramai molte parti ghiacciate dell’Antartide durante la pur breve estate.
Molti di questi piccoli corsi d’acqua sembrano proliferare anche quando la temperatura si alza di poco. Ciò potrebbe portare ad un processo a catena tramite il quale di riscaldamento della zona, nel corso di questo secolo, potrebbe rapidamente salire influenzando dunque anche il livello del mare.

Secondo alcuni studiosi, i grandi ripiani di ghiaccio che formano la maggior parte del continente potrebbero letteralmente collassare portando a catastrofi naturali di ampia portata e ad un innalzamento del livello marino senza precedenti.
Per ampliare l’estensione temporale della ricerca, gli scienziati hanno utilizzato immagini di catalogo realizzate da aerei militari dal 1947 in poi e immagini satellitari realizzate dal 1973. Hanno trovato quasi 700 sistemi stagionali di stagni interconnessi, canali e flussi intrecciati che frangono il continente in ogni parte.

“Questo non è il futuro, la situazione è ormai diffusa e lo è da decenni”, ha detto l’autore principale della ricerca, Jonathan Kingslake, un glaciologo dell Lamont-Doherty Earth Observatory.
L’Antartide sta perdendo gli strati di ghiaccio in questo già si sapeva ma gli effetti diretti dell’acqua di fusione, che generalmente si ghiaccia in inverno, sono probabilmente trascurabili per ora. La preoccupazione tra i glaciologi è che questo potrebbe cambiare in futuro con effetti devastanti.

Fonti e approfondimenti


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