
Un nuovo studio, apparso su Scientific Reports, conferma che anche l’uomo di Neanderthal era capace di progettare armi relativamente complesse e soprattutto efficienti. Nello specifico i ricercatori hanno analizzato riproduzioni delle lance da caccia utilizzati dai Neandertaliani ed hanno appreso che erano capaci di effettuare caccia grossa con varie strategie caratterizzate non solo da incontri ravvicinati ma anche da attacchi a distanza.
Questa ricerca conferma ancora una volta che il livello di intelligenza dell’uomo di Neanderthal, almeno per quanto riguarda le fasi relative al doversi procacciare il cibo, sono paragonabili a quelle dell’Homo sapiens.
Le armi analizzate ricercatori sono le cosiddette “lance di Schöningen”, un set di 10 lance da caccia rinvenute tra il 1994 e il 1999 in una miniera di lignite a Schöningen, in Germania, insieme a molte migliaia di ossa di animali. Si tratta delle più antiche armi da caccia quasi del tutto integre dell’Europa preistorica mai ritrovate.
Lo studio si è avvalso di vari atleti della lancio del giavellotto che sono stati reclutati per capire se queste lance potessero essere utilizzate anche per colpire bersagli a distanza. Secondo i risultati, gli uomini di Neanderthal, con queste lance, erano capaci di colpire il bersaglio fino a 20 metri di distanza con un impatto che può definirsi come “significativo” nel senso che era capace di uccidere la preda. Si tratta del doppio della distanza precedentemente stimata con altri studi.