Il lancio del telescopio spaziale James Webb della NASA è stato ancora una volta rimandato secondo quanto annuncia all’agenzia spaziale americana. Il lancio, previsto per il marzo 2021, è stato posticipato al 31 ottobre 2021. I problemi stavolta sono da addebitare non solo alle difficoltà tecniche ma anche alla pandemia da COVID-19 che ha rallentato di non poco lo sviluppo finale di vari moduli.
La sicurezza del team di sviluppo infatti ha la massima priorità secondo quanto dichiara Steve Jurczyk, uno degli amministratori della NASA.
I costi in ogni caso non aumenteranno: pur con questo ulteriore ritardo di sette mesi, il limite di spesa previsto resterà di 8,8 miliardi di dollari, un limite fissato chiaramente dal congresso americano che la NASA sta facendo di tutto per non superare.
Due anni fa sono state tra l’altro messe in bilancio alcune riserve e saranno proprio queste ad essere utilizzate se ci saranno ulteriori spese aggiuntive, come spiega Thomas Zurbuchen, capo della missione scientifica.
Dei sette ulteriori mesi di ritardo, tre sono da addebitare alla pandemia e quattro alle difficoltà tecniche e al fatto che i tecnici hanno deciso di voler riaprire ancora una volta lo scudo solare del telescopio spaziale che, una volta aperto, ha le dimensioni di un campo da tennis.
Si tratta di uno “scudo” necessario affinché il telescopio possa mantenere i giusti livelli di temperatura delle strumentazioni una volta messo in orbita. La sua collocazione, infatti, sarà ben diversa da quella di Hubble, con il quale comunque lavorerà “a braccetto”, rianalizzando molte delle scoperte che ha effettuato il telescopio spaziale lanciato fin dai primi anni 90.