L’anendofasia, quando non riesci ad avere una voce nella testa

Un recente articolo pubblicato su The Conversation[1] parla del fenomeno dell’afantasia, ossia la condizione che vede una persona essere incapace di produrre immagini nel proprio cervello, suggerendo una nuova “condizione mentale”: l’anendofasia, ossia l’incapacità di produrre una voce all’interno delle nostre teste, evidentemente una condizione simile alla prima. La ricerca rivela approfondimenti sulle sfide affrontate dagli individui privi di una voce nella loro testa e sulle loro capacità cognitive.

Capire l’afantasia

L’afantasia, derivato dal greco dove “a” significa senza e “phantasia” si riferisce all’immagine, descrive l’incapacità di creare immagini mentali. Le persone con questa condizione, note come “aphants”, non possono visualizzare volti o oggetti. Ciò si estende oltre le sensazioni visive, influenzando gusti, odori e persino il linguaggio interiore immaginati.

Approfondimenti

Ricercatori dell’Università di Copenaghen e dell’Università del Wisconsin-Madison hanno studiato 93 adulti, dividendoli in gruppi in base al loro livello di linguaggio interiore. I partecipanti hanno eseguito compiti che prevedevano rima e richiamo di parole. Quelli senza una voce in testa hanno faticato di più, ma le differenze svanivano quando i compiti prevedevano il parlare ad alta voce.

Convalida delle esperienze

Lo studio offre una possibile convalida per gli adolescenti, molti dei quali si sentono incompresi. Il risultato, per certi versi, conferma che per alcuni di essi le esperienze mentali possono essere diverse. Questa ricerca aiuta ad affrontare le idee sbagliate, evidenziando che questi individui non sono né confusi né meno capaci, ma solo diversi.

Terminologia proposta

Gli autori suggeriscono termini come “anendofasia” per coloro che non hanno un linguaggio interiore. Una terminologia coerente è fondamentale per confrontare i risultati e migliorare la comprensione di questa condizione.

Implicazioni più ampie

Lo studio dell’afantasia e dell’anendofasia aiuta a scoprire come il cervello umano genera esperienze coscienti. Questa ricerca contribuisce a una più ampia comprensione della diversità umana e dei processi dietro le sensazioni immaginate, risolvendo potenzialmente uno dei più grandi misteri della scienza.

FAQ

Cos’è l’afantasia?

L’afantasia è l’incapacità di creare immagini mentali, influenzando anche altre esperienze immaginarie come gusti, odori e monologhi interni.

Quali compiti sono difficili per chi non ha una voce interna?

Le persone senza monologo interno trovano difficili compiti come giudicare se i nomi degli oggetti rimeggiano e ricordare parole, ma non tutti i compiti risultano difficili.

Che cos’è l’anendofasia?

L’anendofasia è il nuovo termine proposto dda ricercatori per descrivere l’incapacità di immaginare un monologo interno.

Quali sono gli altri sensi umani oltre ai cinque principali?

Oltre ai cinque sensi principali, ci sono anche sensi come la termocezione (sensazione di calore) e la propriocezione (consapevolezza delle posizioni del corpo).

Come si sentono le persone con afantasia?

Le persone con afantasia possono provare ansia e sentirsi fraintese quando si rendono conto che altri possono avere esperienze immaginarie che loro non possono.

Qual è l’importanza di avere nomi coerenti per queste condizioni?

Nomi coerenti aiutano gli scienziati a comunicare e confrontare le scoperte, evitando la perdita di prove importanti.

Perché è importante studiare l’afantasia?

Studiare l’afantasia può rivelare i processi essenziali nel cervello umano che portano a esperienze coscienti immaginarie, migliorando la comprensione della diversità umana.

Quali sono i risultati principali dello studio?

Lo studio ha trovato che le persone senza voce interna hanno più difficoltà in alcuni compiti cognitivi, ma non in tutti, e che le differenze scompaiono quando parlano ad alta voce.

Approfondimenti

  1. The voice in your head may help you recall and process words. But what if you don’t have one?
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