
L’asteroide Igiea (o Igea, Hygieia), un piccolo corpo rotondeggiante con un diametro medio superiore ai 400 km che si trova nella fascia principale degli asteroidi, tra Marte e Giove, dovrebbe essere considerato un pianeta nano, al pari, per esempio, di Plutone, secondo nuove osservazioni condotte da un team di astronomi che hanno utilizzato lo strumento SPHERE del Very Large Telescope (VLT).
Si tratta del quarto più grande oggetto nella fascie degli asteroidi dopo Cerere, Vesta e Pallas (o Pallade) e questa è la prima volta che lo si osserva con una risoluzione così dettagliata che è possibile capire varie caratteristiche della superficie nonché la forma e le dimensioni esatte.
I ricercatori hanno in particolare scoperto che Igiea è sostanzialmente un corpo sferico e quindi va a soddisfare tutti e quattro i requisiti per essere classificato come pianeta nano: orbita intorno al Sole, non è un satellite naturale di un altro corpo, non ha “ripulito” l’area intorno alla sua orbita ed ha una massa sufficiente per assumere una forma approssimativamente sferica.
“Grazie a queste immagini, Hygiea può essere riclassificato come un pianeta nano, finora il più piccolo nel Sistema Solare”, dichiara Pierre Vernazza del Laboratoire d’Astrophysique de Marsiglia in Francia, uno degli autori dello studio.
I ricercatori sono riusciti a calibrare con maggiore precisione le dimensioni di Hygiea. Il suo diametro si estenderebbe a poco più di 430 km, dunque poco meno del diametro di Cerere.
Igiea, che fino ad eventuali dichiarazioni ufficiali resta ancora un asteroide, è il membro principale di una delle più grandi famiglie di asteroidi che conta più di 7000 membri che, secondo gli astronomi, sarebbero nati tutti da un unico corpo quando si scontrò con un altro.
Proprio a causa di questo scontro, gli astronomi hanno sempre sospettato che su Igiea, che è il corpo più grande di questa vasta famiglia, fossero presenti le tracce di questo maestoso impatto avvenuto in un lontano passato ma i ricercatori non ne hanno trovato alcuno.
E si è trattato di una “vera sorpresa”, come la chiama Vernazza, dato che i ricercatori sono riusciti ad individuare solo due crateri che, essendo troppo piccoli, non possono essere stati causati da questo impatto.
Secondo i ricercatori, Igiea e gli altri resti della sua famiglia si sarebbero originati da una grande collisione con un corpo del diametro di 75-150 km avvenuta circa 2 miliardi di anni fa. Fu una collisione considerabile come unica tra due corpi così grandi della cintura degli asteroidi, come spiega Pavel Ševeč○ek, altro ricercatore dell’Università Charles che ha partecipato allo studio.
Approfondimenti
- A basin-free spherical shape as an outcome of a giant impact on asteroid Hygiea | Nature Astronomy (IA) (DOI: 10.1038/s41550-019-0915-8)