Le aragoste sentono dolore? Svizzera ne vieta ebollizione da vive

Con quello che si appresta a diventare un nuovo decreto-legge, la Svizzera ha vietato una particolare pratica culinaria che vede l’ebollizione delle aragoste vive, una caratteristica tra l’altro dettata dalla maggior parte delle ricette che vedono la cottura di questi animali tramite ebollizione in acqua.

Gli studi scientifici che confermano il fatto che le aragoste, così come gli altri crostacei come astici, gamberi o granchi, solo per fare qualche esempio, sentono effettivamente dolore proprio come gli esseri umani. Il nuovo decreto prevede che le aragoste e gli altri crostacei debbano essere storditi prima dell’immersione nell’acqua bollente cosicché si possa evitare loro sofferenze inutili.

Una delle ultime ricerche, svolta alla Queen’s University di Belfast, avrebbe infatti dimostrato che i crostacei sono capaci di sentire il dolore. Più in particolare, gli scienziati hanno analizzato il comportamento di alcuni granchi che abbandonavano un nascondiglio dopo avere ricevuto delle scosse elettriche in quella particolare posizione. Pur di evitare il dolore, secondo gli scienziati, i granchi erano disposti a lasciare il nascondiglio e dunque a porsi alla mercé di eventuali predatori.

Questi comportamenti dimostrerebbero che gli stimoli nocivi sui crostacei sono coerenti con la definizione di dolore, intesa come una sensazione associata a danni ai tessuti corporali reali o potenziali.
Tuttavia qualcuno fa notare che, a causa dei sistemi nervosi decentralizzati di crostacei, per eseguire una reale stordimento ci vorrebbe più di un colpo alla testa, a differenza di quanto avviene con i pesci. Un metodo maggiormente utile sarebbe lo stordimento attraverso uno strumento elettrico oppure il semicongelamento dell’animale, ad esempio ponendolo nel ghiaccio per una ventina di minuti.

Fonti e approfondimenti

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