Le varie specie terrestri hanno molto più in comune di quanto pensato in precedenza

Gli esseri viventi sulla Terra hanno molto più in comune di quanto calcolato in precedenza secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della facoltà di scienze mediche e sanitarie dell’Università di Copenaghen.
Il team di ricercatori ha eseguito un particolare studio analizzando le proteine prelevate da 100 specie viventi diverse, e anche molto differenti tra loro, dai batteri alle piante per finire anche con gli esseri umani.

Hanno infine creato quella che può essere considerata come la più grande mappatura proteica mai realizzata analizzando specie diverse.
I ricercatori scoprivano che queste forme di vita molto diverse tra loro hanno proteine relativamente simili in quanto gran parte di esse si concentra sul metabolismo e sul mantenimento di un equilibrio proteico, come spiega Matthias Mann, professore del Centro di ricerca sulle proteine Novo Nordisk e dell’Istituto Max Planck per la Biochimica.

Dunque, nonostante l’evoluzione abbia incredibilmente diversificato la vita, nel corso di miliardi di anni, prendendo strade anche molto diverse considerando, per esempio, l’anatomia, così come tanti altri fattori, in realtà le proteine, da quando sono diventate parti dei corpi viventi fin dall’origine della vita, tendono a fare più o meno sempre le stesse cose e a cercare di raggiungere sempre gli stessi obiettivi.

“Una caratteristica comune di tutte queste forme di vita è il fatto che un’alta percentuale dei loro proteomi si concentra sul mantenimento di una sorta di equilibrio, ciò che viene chiamato omeostasi. Un’altra caratteristica comune è il fatto che una grande parte delle proteine aiuta a generare energia. Anche se i modi in cui ciò viene fatto differiscono – dalla fotosintesi alla combustione dei carboidrati”, spiega Alberto Santos Delgado, uno degli autori dello studio.

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