
Anche il legno degli alberi delle foreste in decomposizione rilascia diverse tonnellate di carbonio nell’atmosfera ogni anno come certifica un articolo su The Conversation scritto dagli autori di un nuovo studio pubblicato su Nature.[2]
Benché lo stesso legno “morto” svolga un ruolo essenziale negli ecosistemi delle foreste, esso rilascia carbonio man mano che si decompone. Parte di questo carbonio finisce nel sottosuolo ma una certa parte finisce anche nell’atmosfera contribuendo all’effetto serra ed esacerbando gli effetti del riscaldamento globale in corso già molto gravi.[1]
Legno morto immagazzina 73 miliardi di tonnellate di carbonio all’anno
I ricercatori hanno calcolato che il legno morto delle foreste di tutto il mondo arriva ad immagazzinare 73 miliardi di tonnellate di carbonio. Circa il 15% di questo carbonio, ossia quasi 11 miliardi di tonnellate, viene poi rilasciato nell’atmosfera e nel suolo. Si tratta di una quantità sostanziale in quanto, come calcolano i ricercatori, risulta poco più alta di tutte le emissioni mondiali causate dalla combustione di combustibili fossili.
Tuttavia gli stessi ricercatori calcolano che questa quantità sarà sempre più grande con il passare degli anni. Il rilascio, infatti, viene agevolato dall’attività degli insetti e di altri organismi e, con i cambiamenti climatici in corso, la strada sembra essere già segnata.
Insetti contribuiscono alla decomposizione del legno morto
Il modo con il quale gli insetti contribuiscono alla decomposizione del legno morto, infatti, come hanno calcolato i ricercatori, dipende in maniera massiccia dal clima. Il tasso di decomposizione del legno sembra infatti aumentare all’aumentare della temperatura. Nelle aree dei tropici, per esempio, risulta sproporzionatamente maggiore rispetto ad altre regioni che sono più fredde.
Nelle regioni tropicali il legno morto perde una massa, in media, del 28,2% ogni anno. Nelle regioni più temperate, la massa media persa è del 6,3%. Questo si spiega nel fatto che, nei tropici, c’è una maggiore biodiversità, in particolare di insetti e di funghi, e ciò agevola la decomposizione. Insetti, ed altri organismi, consumano il legno trasformandolo in piccole particelle e ciò accelera la decomposizione. Infine esistono delle specie fungine che hanno un ruolo nelle fasi finali di questa composizione, “completando il lavoro”.
3,2 miliardi di tonnellate ogni anno di carbonio rilasciato grazie ad insetti
I ricercatori hanno stimato che l’attività degli insetti è responsabile del rilascio di anidride carbonica nell’ambiente per 3,2 miliardi di tonnellate ogni anno, circa il 29%.
Ne consegue che il cambiamento climatico in corso non farà che aumentare la quantità di carbonio rilasciata dal legno in decomposizione ogni anno. Il clima diverrà più caldo, ci saranno più insetti e il tasso di decomposizione sarà accelerato.
L’85% del legno morto rimane comunque sul suolo
Infine i ricercatori hanno scoperto che l’85% del legno morto rimane comunque sul suolo forestale continuando ad immagazzinare carbonio ogni anno. È essenziale, dunque, lasciare questo legno sul posto, senza tentare di rimuoverlo in alcun modo. Se venisse bruciato, per esempio (cosa che accade con i sempre più numerosi incendi forestali), rilascerebbe molto più carbonio di quello che viene emesso dalla combustione di combustibili fossili.