
Bambini e letti a contatto morbide: i tassi di complicanze collegati sono molto bassi secondo un nuovo studio accettato per la pubblicazione sulla rivista Ophthalmic & Physiological Optics e al momento disponibile in formato prestampa. Le complicanze risulterebbero simili, in termini percentuali, a quelle degli adulti.
I ricercatori, guidati da Robin Chalmers, coautrice dello studio insieme ad altri scienziati, hanno misurato il tasso di eventi avversi nei bambini con un’età inferiore ai 13 anni con lenti a contatto di tipo morbide. Le lenti a contatto morbide sono più facili da applicare e da indossare e in generale sono più confortevoli (dunque più adatte ai bambini) rispetto alle lenti a contatto rigide.
Lo studio è più che altro una revisione di vari dati clinici molti dei quali presi da studi precedenti, altri prelevati da cartelle cliniche a seguito di visite ambulatoriali. I ricercatori rilevavano che l’incidenza di eventi infiammatori risultava inferiore all’1% per ogni anno di utilizzo.
La stragrande maggioranza degli eventi avversi, in ogni caso, era rappresentata da congiuntiviti o abrasioni causate da corpi estranei.
Gli stessi scienziati scoprivano poi un tasso abbastanza basso di cheratite microbica, più basso rispetto ad altri studi precedenti, cosa che infonde un certo livello di sicurezza per quanto riguarda l’utilizzo di lenti a contatto morbide per controllare la miopia nei bambini. Si tratta, infatti, dello stesso tasso di cheratite microbica che in termini percentuali è riscontrabile negli adulti.
“I genitori dovrebbero essere ancora più fiduciosi nell’abbracciare i benefici di un approccio alla gestione della miopia basato su lenti a contatto morbide sapendo che lo studio ha valutato la sicurezza delle lenti a contatto nei bambini della loro stessa fascia di età”, spiega John McNally, altro autore dello studio.