Lingua islandese in pericolo, viene parlata sempre di meno

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La lingua islandese è abbastanza particolare. Questa “solitaria” isola del Nord Atlantico, in cui le prime comunità si sono stabilite oltre 1100 anni fa, vede la presenza di una popolazione che utilizza un dialetto che può essere considerato unico, discendente dalla vecchia lingua norvegese e che si è adattato alla vita ai margini dell’Artico.
Diverse parole, anche molto lunghe, stanno a significare interi concetti che, nelle normali lingue occidentali, possono essere rappresentati solo con intere frasi. Ad esempio il termine “Hundslappadrifa” sta letteralmente ad indicare “nevicate pesanti con grandi fiocchi che si verificano in vento calmo”.

Tuttavia il linguaggio islandese, visto dagli stessi islandesi come segnale forte della identità nazionale nonché dell’orgoglio comune di tutti gli isolani, viene tuttavia oggi seriamente compromesso dall’utilizzo della lingua inglese e dall’utilizzo di Internet nonché delle attuali tecnologie di comunicazione.
L’allarme è stato lanciato dagli esperti di linguistica secondo cui la lingua islandese viene ad oggi utilizzata da meno di 400.000 persone in tutto il mondo. In un pianeta sempre più globalizzato, la diminuzione di persone che parlano la lingua islandese può essere vista certamente come un segnale di allarme.

Proprio per questo l’ex presidente Vigdis Finnbogadottir riferì all’Associated Press che l’Islanda deve adottare misure per proteggere la propria lingua. Gli insegnanti stanno già avvertendo un cambiamento tra gli studenti nell’ambito del loro vocabolario islandese e della comprensione della lettura.
Numerosi fattori si combinano per rendere incerto il futuro della lingua islandese. Il turismo è esploso negli ultimi anni, diventando il campo di lavoro più grande del paese e gli analisti dichiarano che uno su due nuovi posti di lavoro in Islanda è riferibile a rapporti con stranieri e ciò non fa che mettere ancora di più al margine la lingua islandese.

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