
L’esposizione a livelli più alti di estrogeni del feto nell’utero sarebbe collegata a probabilità più alte di sviluppare autismo secondo uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Cambridge.
Lo studio è cominciato nel 2015 quando gli scienziati dell’Università inglese, in collaborazione con lo Statens Serum svedese, hanno cominciato ad analizzare i livelli di quattro ormoni steroidei prenatali presenti nel liquido amniotico nell’utero.
L’analisi di lungo periodo ha permesso di scoprire il collegamento tra gli alti livelli di questi ormoni e l’autismo sviluppato poi dai bambini. I ricercatori scoprivano che i livelli più alti in feti maschi erano presenti in cui bambini che poi sviluppavano l’autismo una volta nati.
In particolare il collegamento era più forte nei confronti degli ormoni androgeni. Questi ultimi, che svolgono anche un ruolo nel numero delle connessioni tra le cellule cerebrali, sono prodotti maggiormente nei feti maschi piuttosto che nei feti femmine e ciò spiegherebbe, secondo il comunicato stampa apparso sul sito dell’Università, anche perché l’autismo risulta maggiormente contratto dai bambini maschi.
I ricercatori notavano che tutti quattro gli estrogeni esistevano a livelli più elevati, in media, nei feti che sviluppavano poi l’autismo rispetto ai feti che non sviluppavano.
Simon Baron-Cohen, direttore dell’Autism Research Center a Cambridge, dichiara nel comunicato stampa: “Questa nuova scoperta supporta l’idea che un aumento degli ormoni steroidei prenatali sia una delle potenziali cause della condizione”.
Secondo lo scienziato questi ormoni probabilmente influenzano lo sviluppo del cervello del feto agendo sulla genetica.
Approfondimenti
- High levels of oestrogen in the womb linked to autism | University of Cambridge (IA)
- Foetal oestrogens and autism | Molecular Psychiatry (IA) (DOI: 0.1038/s41380-019-0454-9)