
Negli ultimi giorni ci sono state diverse inondazioni gravi che hanno colpito le coste di alcune isole e atolli del Pacifico equatoriale occidentale, come spiega Shayne McGregor, professore dell’ARC Center of Excellence for Climate Extremes, Monash University, su The Conversation.[1]
Si tratta di un fenomeno che è già conosciuto, quello delle cosiddette “maree primaverili”: il livello del mare si alza in maniera abbastanza consistente durante un determinato periodo dell’anno nel Pacifico occidentale. Tuttavia questa volta il fenomeno ha prodotto effetti più gravi.
Fenomeno della Niña
Il ricercatore chiama in causa il fenomeno della Niña. Questo fenomeno climatico trasporta il caldo umido sull’oceano Pacifico e, tra le altre cose, alza anche il livello del mare, come accaduto nel Pacifico tropicale occidentale in questi giorni.
I ricercatori hanno calcolato che la Niña ha alzato, in questi giorni, il livello del mare nel Pacifico occidentale di 15-20 cm. Si tratta dello stesso aumento che dovrebbe avvenire, in maniera stabile e quindi non più a seguito di un determinato fenomeno climatico come durante questi giorni, entro il 2050.
Attuali inondazioni saranno normalità entro metà del secolo
In questo senso le inondazioni che stanno subendo le isole e le coste del Pacifico occidentale rappresenteranno la normalità entro la metà di questo secolo.
Gli effetti naturalmente saranno molto gravi. Come spiega McGregor, durante questi giorni, per esempio, nelle Isole Marshall le onde hanno causato allagamenti nelle zone interne, anche sulle strade.
Maree più gravi a causa della Niña
In generale le maree primaverili di quest’area avvenute in quest’anno sono più alte di quelle che sono accadute negli anni precedenti. Una specie di campanello d’allarme considerando che, durante gli anni passati, l’innalzamento del mare procurato dalle maree primaverili in queste aree aumentava ad un ritmo abbastanza contenuto, di circa 3 mm all’anno.
Quest’anno la differenza l’ha fatta la Niña. Quando c’è questo fenomeno climatico soffiano maggiormente gli alisei orientali attraverso l’oceano Pacifico, da est a ovest. Tra i vari effetti c’è anche un accumulo maggiore di acqua calda nel Pacifico occidentale. Essendo più densa, l’acqua calda produce livelli del mare più alti e quindi le inondazioni costiere.
Riscaldamento globale più Niña: effetti gravi sul Pacifico occidentale
Secondo i ricercatori quello che si è visto in questi giorni è ciò che dovrebbe accadere anche entro la metà di questo secolo: dovrebbe esserci un aumento di 15-25 cm del livello medio del mare causato da riscaldamento globale. Considerando gli anni in cui ci sarà il fenomeno della Niña, il quale alzerà il livello di ulteriori 10-15 cm, si può dedurre che gli effetti che vediamo oggi saranno ancora più gravi.