
Sono le osservazioni più dettagliate mai effettuate dell’asteroide 216 Kleopatra quelle realizzate da un team di ricercatori grazie Very Large Telescope dell’Osservatorio europeo meridionale in Cile. Lo stesso dettaglio delle immagini e il livello di nitidezza hanno permesso ai ricercatori di scoprire meglio la forma di questo asteroide, oltre ad altre caratteristiche, cosa che ha sorpreso gli stessi scienziati: l’asteroide somiglia a una sorta di osso, con una forma nettamente allungata. I ricercatori hanno anche analizzato con maggior dettaglio le due piccole lune che orbitano intorno a 216 Kleopatra.
Corpo unico nel nostro sistema solare
Le immagini sono state realizzate quando l’asteroide si trovava a circa 200 milioni di km di distanza dalla Terra.
Secondo Franck Marchis, un astronomo del SETI Institute di Mountain View, l’autore di uno dei due studi pubblicati oggi riguardanti questo asteroide,[1] spiega che si tratta di un “corpo unico nel nostro sistema solare” che potrebbe fornirci molte informazioni su come si formano gli asteroidi nel nostro sistema.
Si colloca nella fascia degli asteroidi
L’orbita dell’asteroide si colloca nella fascia degli asteroidi compresa tra Marte e Giove. È noto già da diversi anni: già nei primi anni 2000 le osservazioni fecero capire agli scienziati che si trattava di un asteroide dalla forma molto strana ed allungata anche se il livello di dettaglio non era sufficiente per capire la strana forma ad “osso” (nel comunicato dell’Eso viene definito un “dog-bone asteroid”, un asteroide a forma di osso per i cani).
Nel 2008 il team di Marchis scopriva poi la presenza di due piccole lune che furono denominate AlexHelios e CleoSelene.
Ulteriori immagini sono state poi scattate tra il 2017 e il 2019 con il particolare strumento presente sul VLT dell’ESO e denominato Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch (SPHERE).
Lunghezza di circa 270 km
Con queste immagini i ricercatori hanno creato modelli 3D molto più accurati rispetto alle osservazioni degli anni precedenti stimando una lunghezza dell’asteroide di circa 270 km.
Massa dell’asteroide più bassa del 35% rispetto a stime precedenti
Un altro team di ricercatori guidato da Miroslav Brož dell’Università Carlo di Praga ha realizzato poi un secondo studio, anch’esso reso pubblico su Astronomy & Astrophysics,[2], che si è concentrato soprattutto sulle due piccole lune dell’asteroide Kleopatra. I ricercatori hanno calcolato meglio le loro posizioni e come l’asteroide le influenza gravitazionalmente. Anche grazie a questi dati i ricercatori hanno potuto calcolare con maggiore precisione la massa dell’asteroide che è risultata almeno del 35% più bassa rispetto alle stime fatte in precedenza.
Struttura porosa
Questo asteroide, che probabilmente vanta una composizione metallica, sembra avere una struttura porosa e questo spiegherebbe la bassa densità. Probabilmente si è formato con materiale risultante ad un impatto gigantesco, come viene definito nel comunicato emesso dall’esodo.
Ruota ad altissima velocità
I ricercatori hanno inoltre determinato che l’asteroide ruota ad altissima velocità, di poco sotto al limite superato il quale un asteroide di queste dimensioni inizia poi a sfaldarsi. Questo significa che anche un piccolo impatto potrebbe sollevare una certa quantità di materiale dalla sua superficie. Probabilmente anche grazie a questa caratteristica si deve la formazione delle due piccole lune.