
Un nuovo studio rimarca le potenziali influenze negative delle luci stroboscopiche, quelle che si possono trovare ad esempio nelle discoteche o nelle sale da ballo, già prese di mira da diversi studi precedenti in relazione all’epilessia.
Secondo questo nuovo studio, pubblicato su BMJ Open, l’illuminazione stroboscopica può essere collegata ad un rischio triplo di attacchi epilettici in individui già sensibili sotto questo profilo.
Ciò significa che gli organizzatori o i responsabili di queste sale o locali debbono emettere appositi avvisi o avvertire gli utenti in modo che chi sia caratterizzato da una storia di epilessia, in particolare quella che è maggiormente influenzata dalle luci lampeggianti (epilessia fotosensibile), possa prendere le dovute precauzioni.
I ricercatori sono stati spinti a fare questo studio dal caso di un ventenne che è collassato in uno di questi locali e ha subito per la prima volta un attacco epilettico.
Hanno quindi raccolto dati di vari incidenti e di più di 400.000 partecipanti a 28 festival musicali incentrati sulla dance elettronica nei Paesi Bassi per tutto il 2015.
Hanno scoperto 200.776 occasioni nelle quali è stata dovuta fornire assistenza medica e in 39 di questi casi erano coinvolti individui che avevano subito un attacco epilettico.
30 di questi ultimi casi si erano verificati durante concerti o ritrovi notturni; significa che il rischio di un attacco epilettico associato agli eventi notturni risultava di 3,5 volte maggiore rispetto a quello legato ad eventi simili ma diurni.
“Indipendentemente dal fatto che gli effetti luminosi stroboscopici siano gli unici responsabili o che la privazione del sonno e / o l’abuso di sostanze svolgano anche un ruolo, l’interpretazione appropriata è che i grandi festival di musica elettronica, specialmente durante la notte, probabilmente portano almeno un numero di persone per evento a soffrire di attacchi epilettici”, aggiungono i ricercatori.