
Uno studente del Dipartimento di Scienze della Terra e Planetaria di Harvard, Simon Lock, ha condotto un’interessante studio riguardante le origini della Luna. La teoria che va per la maggiore, al momento, è quella relativa all’ipotetico impatto tra un grosso corpo astronomico (di dimensioni comparabili a quelle di Marte), denominato come Teia, e la nostra Terra. Questo impatto avrebbe generato un enorme massa di detriti in orbita intorno alla Terra e questi ultimi sarebbero andati a formare poi la luna.
Secondo Lock questa è una storia non corretta. Il motivo principale sta nella quantità di materiale posizionatosi in orbita intorno alla Terra a seguito dell’impatto. Secondo lo scienziato, sono poche le tipologie di impatto che possono creare situazioni del genere. C’è bisogno di angoli di impatto e di altre caratteristiche che, sempre secondo lo scienziato, risultano rare.
Tuttavia le somiglianze, a livello chimico e minerario, tra la Terra e la Luna restano e debbono in qualche modo essere spiegate. Lock ci ha comunque provato definendo una sua particolare teoria.
La nuova teoria prevede sempre un impatto tra un corpo astronomico e la Terra ma l’impatto stesso, invece di creare l’enorme disco di materiale roccioso rotante intorno alla Terra avrebbe vaporizzato quest’ultima. Una piccola quantità di roccia liquida si sarebbe poi raccolta in un disco a forma di ciambella, una nuova forma di corpo planetario denominata “sinestia”, tra l’altro proposta per la prima volta proprio da due degli autori di questo ultimo studio, lo stesso Lock e la professoressa di Scienze della Terra e dei Pianeti all’Università di Cambridge Sarah Stewart.
Nel corso di un periodo molto breve, in poche centinaia di anni, questo piccolo nucleo sarebbe andato raffreddandosi e ciò avrebbe portato la roccia a condensarsi sempre di più e a “piovere” verso il centro della sinestia. Da questa nuvola molto densa di vapore e roccia liquida ha cominciato poi ad emergere la Luna mentre la palla di roccia liquida rotante, dopo migliaia di anni, ha poi formato la Terra.
Questa teoria andrebbe spiegherebbe le somiglianze di cui sopra: essendosi originate dalla stessa nuvola di roccia vaporizzata, la Terra e la Luna condividono impronte digitali di isotopi simili.
Si tratta di un modello radicalmente diverso rispetto da quello precedente la cui teoria, come sottolineata anche dallo stesso Lock, è ancora nelle fasi preliminari e il modello base va ancora perfezionato.
Fonti e approfondimenti
- Making the moon: Study details new story for how the moon formed (IA)
- The origin of the Moon within a terrestrial synestia – Lock – 2018 – Journal of Geophysical Research: Planets – Wiley Online Library (DOI: 10.1002/2017JE005333) (IA)
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