
Secondo uno studio del World Economic Forum (WEF), intitolato The Future of Jobs 2018, i robot potrebbero arrivare a gestire più della metà delle attività lavorative entro il 2025 a fronte di uno forte aumento dovuto anche all’avanzare dell’intelligenza artificiale e delle tecniche di machine learning.
Secondo lo stesso studio, tuttavia, gli esseri umani potrebbero ottenere nuovi ruoli lavorativi con rinnovate competenze per tenere il passo con quello che si rivela essere come un vero e proprio terremoto.
Tuttavia durante la fase di cambiamento i governi dovrebbero essere pronti per preparare “reti di sicurezza” per i lavoratori e in generale per tutte le comunità minacciate dall’utilizzo sempre più crescente dei robot e in generale dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro.
Secondo l’analisi dell’organizzazione svizzera, “Entro il 2025 più della metà di tutte le attuali mansioni sul posto di lavoro saranno eseguite da macchine rispetto al 29% di oggi”.
I settori più a rischio di “sostituzione” da parte dei robot saranno quelli relativi alla contabilità e alla gestione dei clienti, il settore industriale, il settore postale e in generale quello delle consegne e il settore della segreteria.
Ci sono anche professioni che potrebbero vedere aumentata la domanda, come quelle relative alle vendite e al marketing nonché al servizio per i clienti.
Il punto cruciale, secondo lo studio, sarà riqualificare i lavori in modo da aggiornare le competenze umane e ciò vale soprattutto nelle aree della creatività, del pensiero critico e della persuasione.