La malaria può essere realisticamente eliminata già entro il 2050 secondo un rapporto pubblicato dalla Commissione Lancet che ha visto l’apporto di 41 tra i più importanti malariologi, scienziati ed esperti di politica sanitaria al mondo.
Lo specifica abbastanza chiaramente anche Richard Feachem, copresidente della Commissione Lancet e ricercatore presso l’Università della California a San Francisco, secondo il quale, benché lo sradicamento della malaria sia stato sostanzialmente un sogno per decenni, essa può essere comunque eliminata già entro il 2050, sostanzialmente nel giro di una generazione: “Ma per raggiungere questa visione comune, semplicemente non possiamo continuare con un approccio aziendale come al solito. Il mondo è a un punto di svolta e dobbiamo invece metterci alla prova con obiettivi ambiziosi e impegnarci Con azioni audaci per perseguirli”.
Una speranza del genere è supportata soprattutto dagli enormi passi avanti fatti da scienziati e ricercatori proprio per quanto riguarda il contrasto alla malaria.
Inoltre la stessa speranza risiede anche nel fatto che dal 2000 l’incidenza globale della malaria è diminuita del 36% e i tassi di mortalità collegati sono diminuiti del 60%.
Approfondimenti
- Malaria eradication within a generation: ambitious, achievable, and necessary (IA)
- Malaria eradication within a generation: ambitious, achievable, and necessary – The Lancet (IA) (DOI: 10.1016/S0140-6736(19)31139-0)
Ad oggi, più della metà dei paesi può essere considerata “priva di malaria” .
Nonostante questo, dato che ci troviamo comunque di fronte ad una delle principali malattie esistenti, sono ancora 200 i milioni di casi di malaria segnalati ogni anno in tutto il mondo che portano alla morte di circa mezzo milione di individui all’anno.
La maggior parte dei casi viene riscontrata in Africa, Asia e America Latina.
Solo in Africa, cinque paesi rappresentano quasi la metà dei casi totali di malaria.