
La malaria che imperversa nell’Africa orientale troverebbe supporto in un’erba invasiva secondo un nuovo studio apparso su Scientific Reports. Volgarmente conosciuta come “erba della carestia”, questa pianta, infatti, come spiegano i ricercatori nello studio, è solita rilasciare particolari sostanze chimiche denominate terpeni che sono molto attrattivi per le specie di zanzare che trasmettono la malaria agli esseri umani.
Come spiega Baldwyn Torto, ricercatore del Centro internazionale di fisiologia ed ecologia degli insetti (icipe), Kenya, la pianta, già conosciuta perché è velenosa per l’uomo così come per il bestiame, risulta facilmente digeribile dalle zanzare che trasportano il parassita della malaria umana. La pianta fornisce particolari zuccheri utilissimi come fonte d’energia per le zanzare adulte femmine. Queste ultime, tra l’altro, sono insensibili alla tossina della stessa pianta, denominata partenina.
Denominata scientificamente Parthenium hysterophorus, questa pianta fornisce zuccheri che servono alle femmine adulte di zanzare risorse energetiche importantissime, in particolare per l’attività di volo così come per la riproduzione.
I ricercatori sono giunti alla conclusione facendo esperimenti su femmine di zanzara gravide. Queste ultime preferivano deporre le proprie uova in acqua trattata con estratti delle radici della pianta piuttosto che in acqua normale.
Si tratta di un’erba invasiva per l’Africa orientale: è originaria, infatti, del Messico nord-orientale e, almeno fino a poco tempo fa, era endemica solo delle Americhe.
Questa pianta, dunque, potrebbe aver esacerbato una situazione già brutta di per sé per quanto riguarda la diffusione della malaria nei paesi dell’Africa orientale. La malattia, infatti, è, in queste zone, una delle cause principali di mortalità, in particolare per quanto riguarda i bambini al di sotto di cinque anni e le donne incinte, come spiega Eunice Anyango Owino, entomologa della Scuola di Scienze Biologiche dell’Università di Nairobi.
Secondo la ricercatrice questa pianta, o meglio le fragranze che emette, potrebbero essere utilizzate per attirare le femmine di zanzare nel periodo in cui depongono le uova. Per frenarne invece la diffusione, potrebbero essere utilizzati insetti quali il punteruolo (Listronotus setosipennis) e un coleottero che si nutre di foglie, detto anche “coleottero messicano” (Zygogramma bicolorata), che sembrano essere particolarmente golosi di quest’erba.
Note e approfondimenti
- Root exudate chemical cues of an invasive plant modulate oviposition behavior and survivorship of a malaria mosquito vector | Scientific Reports (IA) (DOI: 10.1038/s41598-021-94043-5)