
Una scoperta interessante riguardante la malattia del fegato grasso è stata fatta da un team di ricercatori dell’Università Statale della Pennsylvania. I ricercatori hanno scoperto che integrando cacao in polvere nella dieta di topi con malattia del fegato grasso e nutriti ad alto contenuto di grassi si riduceva l’effetto della loro condizione. Secondo il comunicato emesso dalla stessa Penn State,[1] si tratta di risultati che fanno ben sperare anche per quanto riguarda gli esseri umani.
A parte dei topi che venivano nutriti con una dieta ricca di grassi, i ricercatori facevano assumere anche del cacao in polvere.
I topi che assumevano cacao ingrassavano ad un tasso più basso del 21% rispetto ai topi che non assumevano cacao e mostravano un più basso peso della milza, un fattore che indica un’infiammazione minore.
Secondo i ricercatori il cacao, con alcune delle sue sostanze chimiche, inibiva, nei topi del gruppo del cacao, alcuni importanti enzimi responsabili della digestione dei grassi e dei carboidrati. Questo significa che i topi che assumevano il cacao non potevano digerire i grassi alimentari e dunque ne assorbivano di meno perché il grasso stesso passava attraverso il sistema digestivo senza essere assorbito.
Il cacao in polvere è particolarmente ricco di fibre e di ferro ma anche di sostanze fitochimiche positive per la salute tra cui polifenoli antiossidanti e metilxantine, come spiega Joshua Lambert , un professore di scienze alimentari e uno degli autori dello studio. Già in passato alcuni studi hanno mostrato che il cacao può essere collegato a rischi più bassi di malattie cardio-metaboliche e di diabete di tipo 2.
Tra le cose più positive di questi risultati ci sono il fatto che i ricercatori hanno utilizzato un prodotto base di cacao disponibili in commercio a dosi fisiologicamente raggiungibili. Questo significa che i risultati conseguiti con i topi dovrebbero riguardare, almeno in parte, anche gli esseri umani.
In particolare, facendo i calcoli, come spiega il ricercatore, gli stessi effetti dovrebbero avvenire con gli esseri umani con circa 10 cucchiai di cacao in polvere ogni giorno oppure circa cinque tazze di cioccolata calda al giorno.
Si tratta di risultati interessanti perché una percentuale sempre più alta della popolazione mondiale soffre di obesità preesistente e di steatosi epatica non alcolica e dunque c’è assoluta necessita di sviluppare nuove metodologie di intervento.
Note e approfondimenti
- Dietary cocoa improves health of obese mice; likely has implications for humans | Penn State University (IA)
- Dietary cocoa ameliorates non-alcoholic fatty liver disease and increases markers of antioxidant response and mitochondrial biogenesis in high fat-fed mice – ScienceDirect (IA) (DOI: 10.1016/j.jnutbio.2021.108618)