Un potenziale nuovo metodo per contrastare la malattia di Huntington, almeno nella sua fase iniziale, è stato scoperto da un team di ricercatori guidato da David Moreno-Delgado, ex ricercatore dell’Università di Barcellona ora al NovAliX, Belgio.
Dopo aver fatto esperimenti sui topi, il ricercatore, con l’aiuto di colleghi, ha scoperto che il recettore dell’istamina H3 (H3R) può essere considerato come un bersaglio farmacologico importante per prevenire gli squilibri nella segnalazione della dopamina, squilibri possono portare alla morte delle cellule e a vari deficit conseguenti.
Lo squilibrio della segnalazione della dopamina rappresenta una sorta di “punto di non ritorno” per i malati di Huntington in quanto causa la disfunzione delle cellule nervose e poi la loro morte.
“Era già noto che la segnalazione della dopamina scompare nella malattia di Huntington, ma noi e altri team di ricerca abbiamo dimostrato più recentemente che i recettori della dopamina e i recettori dell’istamina si trovano insieme e controllano la segnalazione nel cervello”, spiega Moreno-Delgado. “Poiché i recettori della dopamina si trovano in molte cellule normali in tutto il sistema nervoso centrale, abbiamo proposto che il targeting della segnalazione della dopamina attraverso il recettore dell’istamina potrebbe essere una strategia più efficace per rallentare la progressione della malattia di Huntington.”