
Un team di ricercatori si è concentrato sul potenziale neuroprotettivo dei mirtilli rossi, una proprietà di questi frutti di bosco che è già stata analizzata in diversi studi. In questo caso i ricercatori hanno voluto analizzare questo beneficio sulla salute realizzando uno studio randomizzato controllato della durata di 12 settimane. I ricercatori giungono alla conclusione che effettivamente includere i mirtilli rossi nella dieta può migliorare la memoria e in generale il funzionamento neurale.
Lo studio
I ricercatori hanno svolto lo studio parallelo su 60 soggetti anziani sani a livello cognitivo con un’età compresa tra i 50 e gli 80 anni. Hanno fatto consumare a parte di loro l’equivalente di una tazza di polvere di mirtilli rossi liofilizzata per 12 settimane (gli altri consumavano un supplemento placebo).[1]
Miglioramenti nel cervello
I ricercatori scoprivano che i soggetti che consumavano mirtillo rosso mostravano miglioramenti nella memoria episodica visiva, nel funzionamento neurale e nella consegna del sangue al cervello. I meccanismi coinvolti vedevano un aumento della circolazione dei nutrienti essenziali tra cui l’ossigeno e il glucosio in diverse aree del cervello collegate alla cognizione e al consolidamento e al recupero della memoria.[1]
Miglioramenti riguardanti il colesterolo
David Vauzour, ricercatore della Norwich Medical School della University of East Anglia, uno degli autori dello studio, spiega che i soggetti che consumavano mirtillo rosso potevano contare anche su una netta diminuzione dei livelli di colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo “cattivo”. Il colesterolo cattivo contribuisce all’aterosclerosi, ossia all’ispessimento nonché all’indurimento delle arterie causa accumulo di placca. Si tratta di risultati che, secondo il ricercatore, suggeriscono che i mirtilli rossi apportano benefici anche alla salute vascolare e alla perfusione cerebrale e quindi alla cognizione.[1]
Risultati incoraggianti
Secondo il ricercatore si tratta di risultati incoraggianti considerando anche la durata dell’esperimento (12 settimane), cosa che indica che aggiungerli alla dieta può produrre miglioramenti, anche significativi, in poco tempo. Già altri studi in passato avevano mostrato che più flavonoidi acquisiti durante la dieta possono essere collegati a un declino cognitivo più lento e possono contrastare la demenza. Inoltre altri studi hanno mostrato che gli antociani e le proantocianidine, sostanze che forniscono ai frutti di bosco i loro particolari colori intensi, possono portare benefici alla cognizione. I mirtilli sono particolarmente ricchi di questi micronutrienti.[1]
Note e approfondimenti
- How cranberries could improve memory and ward off dementia
- Frontiers | Chronic Consumption of Cranberries (Vaccinium macrocarpon) for 12 Weeks Improves Episodic Memory and Regional Brain Perfusion in Healthy Older Adults: A Randomised, Placebo-Controlled, Parallel-Groups Feasibility Study | Nutrition (DOI: 10.3389/fnut.2022.849902)