Manioca biofortificata ricca di ferro e zinco potrebbe migliorare salute nell’Africa occidentale

La fame nel mondo è una minaccia globale soprattutto nelle zone povere del pianeta, in particolare nelle aree più degradate dell’Africa. In particolare ciò che risulta molto grave è la carenza di micronutrienti nelle diete dei più piccoli, ancora più in particolare la carenza da zinco e da ferro, carenze che possono portare a patologie quali anemia, per quanto riguarda la carenza da ferro, oppure diarrea, arresto della crescita e riduzione dello sviluppo cognitivo per quanto riguarda la carenza di zinco.
Secondo le statistiche, per esempio, il 75% dei bambini in età prescolare della Nigeria soffre di carenza di zinco.

Un nuovo studio, pubblicato su Nature Biotechnology e realizzato dal Donald Danforth Plant Science Center, rileva che è possibile utilizzare la manioca proprio per sopperire alla mancanza di ferro e di zinco, in particolar modo nei più giovani e nelle aree povere dell’Africa.
La ricerca ha rilevato, infatti, che le piante di manioca possono accumulare concentrazioni elevate di ferro e zinco, elementi che vengono in gran parte mantenuti dopo la trasformazione dei prodotti queste piante in alimenti comuni. A livello nutrizionale, la manioca potrebbe dunque avere un impatto significativamente importante sulla salute delle popolazioni nell’Africa occidentale.

Inoltre, manipolando due particolari geni di questa pianta, in particolare del genere Arabidopsis, è possibile coltivare campioni con livelli di concentrazione di ferro da 6 a 12 volte superiori alla media e con livelli di zinco da 3 a 10 volte superiori.
Si è rivelata “una vera sfida trovare una combinazione di geni che aumentasse i livelli di ferro e zinco e mantenerli in condizioni di campo senza incidere sui rendimenti”, dichiara Narayanan Narayanan, l’autore principale dello studio.

Per verificare che l’impatto della coltivazione e della lavorazione nonché della coltura di questa pianta non andasse ad inficiare sul livello di concentrazione dello zinco e del ferro nella nuova manioca biofortificata, i ricercatori hanno preparato gari e fufu, due piatti comuni a base di manioca dell’Africa occidentale che prevedono una certa lavorazione tra cui il taglio a pezzi, l’ammollo, la fermentazione e la tostatura. Hanno poi scoperto che i livelli di concentrazione venivano mantenuti e restavano disponibili per l’assorbimento dell’intestino dopo la digestione.

Fonti e approfondimenti

Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo