
Un collegamento interessante tra la quantità di massa muscolare nelle donne in menopausa e il rischio di soffrire di vampate di calore è stato trovato da un team di ricercatori[1]
Le donne che entrano in menopausa di solito fanno esperienza di una perdita di massa muscolare, una cosa naturale che fa parte del processo stesso di invecchiamento. Tuttavia i ricercatori hanno scoperto, in uno studio su 300 soggetti, che le donne che perdevano meno massa muscolare risultavano più a rischio di vampate di calore.[1]
Perdita di massa muscolare (sarcopenia) e menopausa
Come spiega il comunicato della North American Menopause Society (NAMS), il legame tra la perdita di massa muscolare (sarcopenia) e uno dei principali sintomi della menopausa, la vampata di calore, non è stato molto approfondito. Molti studi passati, infatti, hanno posto la loro attenzione più che altro sul collegamento tra indice di massa corporea nonché circonferenza della vita e le vampate di calore ma queste caratteristiche non riflettono una composizione corporea esatta come può fare la percentuale di tessuto adiposo rispetto a quella del tessuto muscolare.[1]
Lo studio su 300 donne coreane
I ricercatori hanno usato i dati di 300 donne coreane con un’età compresa tra i 45 e i 65 anni. Si sono interessati ai sintomi della menopausa, in particolare alle vampate di calore, in relazione ai suddetti indici di composizione corporea e alla prevalenza di sarcopenia.
I ricercatori giungevano alla conclusione che le donne con sarcopenia potevano essere collegate in misura minore alle vampate di calore rispetto a quelle senza sarcopenia. Le stesse vampate di calore potevano essere collegate positivamente alla massa muscolare paraspinale.[1]
Dovrebbero essere condotti altri studi
I ricercatori credono che dovrebbero essere condotti altri studi longitudinali, possibilmente con un numero di soggetti più ampio, per stabilire con più precisione questo interessante collegamento che riguarda le vampate di calore e la distribuzione del grasso e dei muscoli oltre alla sarcopenia.
Secondo Stephanie Faubion, direttrice del NAMS, si tratta comunque di scoperte importanti visto l’invecchiamento della popolazione in corso e la mobilità sempre più ridotta che caratterizza le donne man mano che invecchiano.