
Non sono stati trovati gli effetti dei cosiddetti “aloni di materia oscura” intorno alle galassie dell’ammasso della Fornace in un nuovo studio condotto da ricercatori delle Università di Bonn e di Saint Andrews. Si tratta di risultati che, come spiega lo stesso comunicato dell’università tedesca, sfida le teorie principali riguardanti la presenza di materia oscura nell’universo.
- Gli aloni di materia oscura intorno alle galassie
- Trovate perturbazioni non previste dal modello standard della materia oscura
- Galassie nane dell’ammasso dovrebbero essere già distrutte
- Dinamica newtoniana modificata (MOND) maggiormente in accordo con le osservazioni
- Incompatibilità tra osservazioni e modello standard della materia oscura
- Note e approfondimenti
Gli aloni di materia oscura intorno alle galassie
Secondo la teoria più in voga, infatti, la materia oscura forma degli aloni intorno alle galassie. Si tratta di materia oscura e quindi per noi è del tutto invisibile ma la sua massa esercita comunque una forza gravitazionale. L’effetto dovrebbe essere particolarmente percepibile nelle galassie più piccole e deboli situate negli ammassi di galassie e nei pressi delle galassie più grandi. Le galassie più piccole, infatti, dovrebbero essere disturbate di meno dalle maree gravitazionali, risultato dell’effetto gravitazionale delle galassie più grandi, proprio grazie alla presenza degli aloni di materia oscura.
Trovate perturbazioni non previste dal modello standard della materia oscura
Tuttavia le osservazioni effettuate dai ricercatori, come spiega Pavel Kroupa, professore a Bonn ed uno degli autori dello studio, suggeriscono che diverse delle galassie nane dell’ammasso sono distorte, come “turbate” dalle altre galassie presenti dell’ammasso stesso. Si tratta di perturbazioni che, nel modello standard, non sono previste: gli aloni di materia oscura, che devono essere presenti intorno a tutte le galassie, anche quelle nane, dovrebbero in un certo senso “proteggere” le galassie più piccole dall’effetto di marea gravitazionale procurato dalle galassie più grandi.
Galassie nane dell’ammasso dovrebbero essere già distrutte
Elena Asencio, un’altra autrice dello studio, spiega che seguendo il modello standard le galassie nane dell’ammasso della Fornace dovrebbero essere già distrutte a causa della forza di gravità impressa dal centro dell’ammasso. La distruzione dovrebbe avvenire anche se la forza di marea impressa dal centro dell’ammasso fosse molto più debole della forza di gravità della stessa galassia nana: “Non solo questo è contro-intuitivo, ha detto, ma contraddice anche studi precedenti, secondo i quali la forza esterna necessaria per disturbare una galassia nana è più o meno la stessa dell’autogravità della nana”, spiega la ricercatrice.
Dinamica newtoniana modificata (MOND) maggiormente in accordo con le osservazioni
I ricercatori concludono che il modello standard non può spiegare le morfologie che sono state osservate durante lo studio nelle galassie nane dell’ammasso della Fornace. Sono giunti però alla conclusione che un’altra teoria della gravità, la dinamica newtoniana modificata (MOND), sembra essere in accordo con i livelli di disturbo delle galassie nane osservate nell’ammasso.
Incompatibilità tra osservazioni e modello standard della materia oscura
Si tratta di un altro studio che suggerisce l’incompatibilità di fondo tra le osservazioni e la teoria standard della materia oscura. Come spiega lo stesso Kroupa, il numero degli studi che suggeriscono questa incompatibilità aumenta di anno in anno: “È tempo di iniziare a investire più risorse in teorie più promettenti”, riferisce il ricercatore.