
Scoprire eruzioni sottomarine avvenute secoli o millenni fa è sempre molto difficile a causa dell’azione dell’acqua che cancella praticamente di tutto. Tuttavia gli scienziati sono riusciti a scoprire, come si rileva in uno studio pubblicato su Nature Geoscience e ripreso su The Conversation[1] , un’eruzione vulcanica precedentemente sconosciuta avvenuta 520.000 anni fa. La scoperta è stata fatta analizzando campioni di sedimenti dal fondale marino.
Scoperta dalle profondità
I ricercatori che analizzavano i carotaggi dei sedimenti dal fondale oceanico hanno scoperto prove di un significativo evento vulcanico avvenuto nel Mar Egeo, nel cosiddetto “arco vulcanico dell’Egeo meridionale” per la precisione. L’eruzione, avvenuta circa 520.000 anni fa, era passata inosservata in precedenza. Questa scoperta getta nuova luce sull’attività vulcanica nel passato della Terra e aiuta ad affinare la nostra comprensione delle linee temporali geologiche.
Analisi dei sedimenti
Il team ha utilizzato analisi geochimiche avanzate per studiare la composizione del sedimento nell’area su 12 diversi siti recuperando più di 780 carote. Esaminando le firme isotopiche e gli strati di cenere vulcanica all’interno del sedimento, hanno potuto datare con precisione l’eruzione. Questo metodo ha fornito una chiara cronologia dell’attività vulcanica e del suo successivo impatto sull’ambiente circostante.
Hanno scoperto che lo strato di roccia vulcanica è è distribuito su circa 3000 km quadrati, un dato che fa comprendere quanto possa essere stata feroce questa eruzione. Non è stata mai scoperta perché non è collegata a depositi terrestri o ad altre tipologie di dati collegati alla terraferma.
Implicazioni per il clima e la geologia
Le scoperte hanno implicazioni significative sia per la paleoclimatologia che per la geologia. L’eruzione avrebbe rilasciato grandi quantità di cenere vulcanica e gas nell’atmosfera, influenzando potenzialmente i modelli climatici globali. Inoltre, la scoperta di un’eruzione di questo tipo aiuta gli scienziati a comprendere la frequenza e l’impatto degli eventi vulcanici nella storia della Terra, in particolare quelli che si verificano sottomarini, che hanno meno probabilità di essere rilevati.