L’intricato processo di formazione delle spine sulle melanzane è un problema di vecchia data in agricoltura, ma una recente ricerca pubblicata in Horticulture Research, [1] ha fatto una svolta significativa. Gli scienziati hanno identificato il gene responsabile di questa caratteristica spinosa, offrendo nuove possibilità per la creazione di varietà di melanzane prive di spine. Questa scoperta, incentrata sul gene Prickly Eggplant (PE) e sul gene SmLOG1, potrebbe rivoluzionare la coltivazione e la raccolta di questa coltura di importanza mondiale.
Svelare le basi genetiche
I ricercatori della Jiangsu Normal University, in collaborazione con la Chinese Academy of Agricultural Sciences, hanno impiegato tecniche genetiche avanzate come il bulk segregant RNA-sequencing (BSR-seq) e l’analisi di linkage per localizzare il gene PE sul cromosoma 6. Il loro lavoro ha individuato il gene SmLOG1, che codifica un enzima biosintetico della citochinina, come l’attore chiave nella formazione delle spine.
Attraverso l’editing genetico CRISPR-Cas9, il team ha eliminato con successo il gene SmLOG1 nelle melanzane spinose, ottenendo piante senza spine. Ciò non solo ha confermato il ruolo del gene, ma ha anche fornito un potenziale percorso per l’allevamento di melanzane senza spine.
Implicazioni per l’agricoltura
La scoperta del gene PE e del suo SNP associato nella regione promotore di SmLOG1 apre nuove strade per la selezione assistita da marcatori (MAS) nei programmi di breeding. Prendendo di mira questo specifico SNP, i breeder possono ora sviluppare varietà di melanzane più facili da gestire e raccogliere, migliorando significativamente l’efficienza agricola.
Questo progresso è particolarmente importante per gli agricoltori, poiché le spine complicano il processo di coltivazione, rendendo più impegnative la gestione e il trasporto.
Un passo verso un’agricoltura più efficiente
Lei Zhang, ricercatore principale, sottolinea l’importanza di questa svolta, sottolineando che affronta un problema agricolo critico e al contempo mette in mostra il potenziale della ricerca genetica per migliorare le varietà di colture.
