
Ridurre i livelli di assunzione di sale tramite la dieta è utile non solo per la pressione sanguigna ma anche per il mantenimento di un microbioma intestinale sano ciò vale soprattutto per le donne con ipertensione non trattata. È il risultato conseguito da un nuovo studio apparso sulla rivista Hypertension.
I ricercatori hanno analizzato il sangue di 145 persone con un’età compresa tra i 30 e i 75 anni con ipertensione non trattata scoprendo che abbassando per solo sei settimane il livello di assunzione giornaliera di sodio intorno a 2300 mg, si poteva ottenere, in particolare per le donne, ad un aumento della quantità di acidi grassi a catena corta (SCFA), un indicatore conosciuto per un microbioma sano.
Inoltre si otteneva una riduzione della pressione del sangue e vasi sanguigni più flessibili.
Secondo quanto riferisce Haidong Zhu, uno genetista molecolare del Georgia Prevention Institute dell’Università di Agusta, autore corrispondente dello studio, si tratta di una vera e propria connessione che prova che esiste un’influenza da parte del microbioma intestinale anche per quanto riguarda la regolazione della pressione del sangue.
“Il sodio è un fattore in entrambi i sessi ma osservato nella relazione con il microbioma intestinale sembra maggiore nelle femmine”, spiega Zhu. “Dobbiamo studiarlo di più per vedere se questo è vero e perché è vero se vale.”
Approfondimenti
- High-salt diet impacts health of gut microbiome – Jagwire (IA)
- Modest Sodium Reduction Increases Circulating Short-Chain Fatty Acids in Untreated Hypertensives | Hypertension (IA) (DOI: 10.1161/HYPERTENSIONAHA.120.14800)
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