
Utilizzando modelli realizzati con supercomputer, un fisico dell’Università di Guelph è arrivato alla conclusione secondo cui la maggior parte degli elementi pesanti presenti nel nostro pianeta si siano formati tramite le esplosioni, avvenute naturalmente in un lontano passato, delle cosiddette collapsar, una rara forma di supernova causate da stelle di Wolf-Rayet con almeno 30 masse solari che girano sul proprio asse in maniera molto rapida.
Queste esplosioni causate dai collassi gravitazionali avrebbero rilasciato, secondo i modelli di Daniel Siegel, tutti quegli elementi pesanti che oggi vediamo sul nostro pianeta, dall’oro al platino per finire con l’uranio e il plutonio.
Questa teoria contrasta quella più diffusa secondo cui gli elementi pesanti si sono originati da collisioni tra stelle di neutroni oppure tra una stella di neutroni e un buco nero.
I modelli di Siegel, però, mostrano quantità e distribuzione di elementi pesanti “sorprendentemente simili” a quelle che possiamo osservare nel sistema solare.
Le collapsar possono essere considerate esplosioni abbastanza rare, anche più rare delle stesse fusioni di stelle di neutroni, tuttavia espellono una quantità molto più alta di materiale.
Ora non resta che trovare una prova pratica di questa teoria e proprio per questo i ricercatori guidati da Siegel stanno aspettando il lancio del James Webb, il telescopio spaziale che dovrà essere lanciato nella NASA nei prossimi anni.
Questo telescopio permetterà infatti di rilevare particolari radiazioni tramite le quali sarà possibile individuare elementi pesanti espulsi dal collasso gravitazionale di una stella anche in altre galassie.
La conferma alla teoria potrebbe inoltre aiutare a capire come si è formata la nostra galassia e in generale come si sono formati gli elementi presenti nella tavola periodica.
Approfondimenti
- Collapsars as a major source of r-process elements | Nature (IA) (DOI: 10.1038/s41586-019-1136-0)
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