Metano ottenibile da trattamento di acque reflue e riutilizzabile

Quando i materiali organici vengono trattati negli impianti delle acque reflue vengono degradati e si produce biogas. Un nuovo studio, condotto da scienziati dell’ Università del Nuovo Galles del Sud mostra che è possibile separare il metano da questo biogas onde poi utilizzarlo per generare energia.

Un metodo del genere potrebbe rendere almeno in parte sostenibili gli impianti di trattamento delle acque reflue.
Gli scienziati hanno infatti scoperto una nuova forma molto sottile del grafene in base alla quale è possibile creare una sorta di filtro per estrarre il metano presente nei biogas. Quest’ultimo, infatti, contiene non solo la miscela di metano ma anche molte altre impurità che vengono prodotte con la digestione anaerobica nel trattamento delle acque reflue.

Ora i ricercatori, guidati da Rakesh Joshi, stanno cercando di convertire questa scoperta in una tecnologia che possa essere adattata a questi impianti di trattamento.
Attualmente già esistono tecnologie che permettono il riutilizzo del biogas prodotto nel trattamento delle acque reflue tuttavia utilizzare questo nuovo dispositivo a base di grafene potrebbe consentire risultati migliori perché potrebbe permettere una cattura maggiore di metano.

Il metano purificato può poi essere utilizzato in una grandissima varietà di settori, finanche quello dei trasporti. Heri Bustamante, altro scienziato impegnato in questo progetto, parla per esempio di utilizzi per l’alimentazione degli autobus pubblici, qualcosa che consentirebbe una sorta di economia circolare, almeno a livello cittadino.

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