
Un gruppo di ricercatori è riuscito a stampare degli elettrodi su materiali gommosi, nello specifico delle caramelle gommose. Perché stampare degli elettrodi sulle caramelle? Il punto è che gli elettrodi, soprattutto quelli più piccoli, i cosiddetti microelettrodi, vengono utilizzati nel campo della medicina per misurare in maniera diretta i segnali elettrici di cuore e cervello. Si tratta di applicazioni che hanno bisogno di materiali morbidi per poter lavorare al meglio e attualmente collegare gli elettrodi in queste aree delicate del corpo umano comporta ancora affrontare sfide abbastanza significative.
I ricercatori della Technical University of Munich (TUM) hanno stampato un array di microelettrodi su alcune caramelle gommose a forma di orsetti, giusto per fare una prova. La stampa su materiali morbidi quali quelli delle caramelle fa sì che si possa superare il problema dei materiali duri usati per gli stessi elettrodi, come il silicio, che, quando entrano in contatto con le cellule viventi, possono portare a diverse problematiche (ad esempio possono infiammare l’area con la quale entrano in contatto oppure possono far perdere varie funzionalità all’organo).
Non si tratta della prima volta che Si stampano microelettrodi su materiali morbidi ma il metodo utilizzato dai ricercatori del TUM non richiede l’accesso a costosi laboratori o ad attrezzature specializzate, come afferma anche Bernhard Wolfrum, professore di Neuroelectronics presso TUM è uno degli autori della ricerca: “Se invece si stampano gli elettrodi è possibile produrre un prototipo in modo relativamente rapido ed economico. Lo stesso vale se è necessario rielaborarlo La rapida prototipazione di questo tipo ci consente di lavorare in modi completamente nuovi.”
Fonti e approfondimenti
- Producing sensors with an inkjet printer – TUM (IA)
- Printed microelectrode arrays on soft materials: from PDMS to hydrogels | npj Flexible Electronics (DOI: 10.1038/s41528-018-0027-z) (IA)