Microalghe del ghiaccio artico vivono praticamente senza luce

Un gruppo di ricercatori ha misurato la quantità di luce che basta ad una specie di piccola alga che si sviluppa sul lato inferiore del ghiaccio marino artico per vivere e crescere: lo 0,02% della luce presente proiettata dal sole sul lato opposto, ossia sulla superficie superiore del ghiaccio.
Si tratta probabilmente di un nuovo record per quanto riguarda i livelli di luminosità provenienti dal sole di cui una pianta ha bisogno per vivere.

Queste alghe microscopiche si sono adattate praticamente ad un buio pesto in quanto, anche quando il sole di primavera appare debolmente nel cielo (durante l’inverno non appare per nulla nell’Artico), queste piccole alghe non ricevono praticamente luce in quanto il compatto strato di ghiaccio superficiale la blocca quasi del tutto e fa in modo che non penetri nel mare sottostante.
Tra le micro alghe che si sono adattate ad una vita del genere ci sono le diatomee, che si sviluppano nella parte inferiore degli strati di ghiaccio, quelle a contatto con il mare sottostante.

Si tratta di un ambiente che può essere certamente definito estremo con una temperatura poco sopra al punto di congelamento e con un livello di sanità superiore a quello del mare.
Definite come “alghe di ghiaccio” (“ice algae” in inglese), queste piante sono essenziali per l’ecosistema marino dell’Artico e riescono a crescere e ad attivare un minimo di fotosintesi anche con meno dello 0,02% della quantità di luce che raggiunge la superficie, il più basso livello di luce per la quale è stata dimostrata l’esistenza di una fotosintesi attiva.
La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Geophysical Research.

Fonti e approfondimenti

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