I cambiamenti climatici in corso stanno facendo aumentare non solo la quantità delle alghe ma anche il loro livello di tossicità come rileva un nuovo articolo apparso sul sito dell’Università della California meridionale (USC).
Si tratta di un problema non di poco conto in quanto queste alghe possono essere molto pericolose per gli animali marini, soprattutto in mammiferi quali i leoni marini, elefanti marini, foche, eccetera.
Il tutto è da spiegare nell’aumento del fitoplancton, microscopiche alghe marine che sono alla base della catena alimentare. Alcune specie di fitoplancton possono infatti risultare tossiche in quanto producono tossine molto potenti.
I pesci più piccoli che si nutrono di fitoplancton assorbono queste tossine che man mano vengono assimilate da pesci sempre più grandi fin quando non finiscono nei corpi degli animali marini così come degli uccelli che predano pesci.
Secondo gli scienziati, una dimostrazione sono le continue fioriture di alghe che si possono vedere sulla costa della California. Molte specie producono neurotossine molto pericolose tra cui la sassitossina e l’acido domoico. Si è scoperto, ad esempio, che quest’ultimo può causare dei danni molto gravi al cervello dei leoni marini.
Ad accelerare la fioritura di queste microalghe è il riscaldamento globale ma anche azioni umane più dirette come gli scarichi fognari nonché i fertilizzanti e altri composti chimici industriali che finiscono in mare tramite il deflusso delle acque piovane.
Secondo i ricercatori la baia di San Francisco è particolarmente colpita da fenomeno perché in essa vanno a finire molti di composti chimici utilizzati nei terreni agricoli vicini alla costa e in generale di tutta la California. In questa baia finiscono i liquami trattati di circa 24 milioni di persone, un grosso problema secondo David Hutchins, un professore di biologia che ha redatto, insieme ad alcuni colleghi, un rapporto nel contesto del programma Sea Grant della USC con sede presso il Dornsife College of Letters, Arts and Sciences.