Microbioma dello sperma umano, primo esame approfondito con sequenziamento dell’RNA

Un team di ricercatori ha utilizzato il sequenziamento dell’RNA con un livello di sensibilità sufficiente per analizzare più approfonditamente di quanto mai avvenuto in precedenza il microbioma dello sperma umano.

Secondo quanto riferisce Stephen Krawetz, ricercatore presso la Wayne State University e professore di terapia e diagnosi fetale, il sequenziamento non mirato dell’RNA degli spermatozoi umani può fornire un ottimo profilo dei microrganismi che si trovano al suo interno, non solo batteri ma anche virus e archei.

Si tratta di un metodo più sensibile rispetto alle altre tecnologie che sono usate per determinare il microbioma e un metodo che può rivelarsi un ottimo strumento diagnostico per capire lo stato microbico dello sperma nel corso delle valutazioni di routine, una cosa che avvicina ancor di più all’assistenza personalizzata anche per quanto riguarda questo contesto.

Il relativo studio, pubblicato sul Journal of Assisted Reproduction and Genetics, si è basato sull’analisi di 85 campioni di sperma dei quali i ricercatori hanno isolato l’RNA sottoponendolo a sequenziamento.
Tra i campioni, ricercatore ne hanno scoperto uno con un livello definito come “anormalmente elevato” di sequenze microbiche.

Il campione conteneva quantità molto alte di Streptococcus agalactiae, un batterio che determinati contesti può essere considerato come pericoloso, soprattutto per gli anziani e per i bambini in utero.
“Dato il recente aumento e gravità dell’infezione da Streptococcus (agalactiae), così come altri in adulti, neonati e neonati, i dati di sequenziamento dell’RNA di spermatozoi umani non mirati, oltre a fornire lo stato di fertilità, possono rivelarsi utili come diagnostica per lo stato microbico”, riferisce Krawetz.

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