Microbioma fa da “sentinella” per l’esposizione ai gas nervini

Un nuovo studio, pubblicato su Applied and Environmental Microbiology, dimostra che il microbioma dei mammiferi può agire come una sorta di “sentinella” nei confronti di gas nervini, pericolosi gas che, una volta che si sono diffusi nell’aria, sono poi molto difficili da rilevare con precisione.

I ricercatori si sono accorti di questa caratteristica quando hanno sperimentato gli effetti sui topi di un particolare gas nervino, denominato soman, un gas simile al sarin. Proprio come il sarin, anche il soman è un organofosfato che, bloccando il normale esaurimento di un particolare neurotrasmettitore, l’acetilcolina, provoca una sovrastimolazione dei nervi, dei muscoli e di alcune ghiandole causando, infine, il soffocamento.

In particolare gli scienziati hanno posto ad analisi il microbioma dei topi nelle 72 ore seguenti l’esposizione al gas. Nel tentativo di capire i danni fisiologici ai ratti derivanti comunque da una esposizione lieve al soman, i ricercatori hanno rilevato importanti cambiamenti nel microbioma, in particolare dei generi di batteri Facklamia, Enterobacter, Bilophila e Rhizobium. In particolare quest’ultimo, noto per la sua azione di biorisanamento, cresceva in presenza dell’organofosfato.

Le firme relative ai cambiamenti di questi ceppi batterici continuano a persistere per 72 ore dopo l’esposizione al gas.
Secondo Derese Getnet, ricercatore del Systems Biology Program per l’US Army Center, principale autore dello studio, dovrebbe poi essere possibile rilevare questi cambiamenti ancor prima che si sviluppino i sintomi.
Si tratterebbe di un metodo di rilevamento abbastanza utile in quanto, quando ci sono attacchi di agenti nervini, è difficile determinare i confini dell’area interessata e soprattutto determinare velocemente chi è stato esposto e chi no.

Fonti e approfondimenti

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