
Sono migliaia i topi che vengono uccisi in questi giorni a causa della diffusione del nuovo coronavirus, cosa che naturalmente sta coinvolgendo anche i laboratori scientifici sparsi per il mondo. È quanto spiega un nuovo articolo pubblicato su Science che riprende, tra le altre cose, l’avviso arrivato alla ricercatrice Sunny Shin dell’Università della Pennsylvania che intimava agli scienziati di abbattere quante più colonie possibili di topi e roditori “in risposta alla crisi della salute pubblica causata dalla COVID-19”.
Solo nel laboratorio della Shin sono stati eliminati più di 200 topi, una colonia che è stata costruita con tanta fatica nel corso degli anni e che è servita soprattutto a capire come il sistema immunitario risponde ai batteri. “È stato straziante”, dichiara la Shin, evidentemente molto colpita livello emotivo.
Naturalmente non si tratta del suo laboratorio che ha ricevuto un avviso del genere e sono decine di migliaia i roditori eliminati in questi giorni in tutti i laboratori statunitensi: ora i laboratori delle università negli Stati Uniti potranno tenere in vita solo quei topi di cui hanno effettivamente bisogno e che stanno utilizzando per esperimenti importanti.
I gruppi per i diritti degli animali hanno cominciato subito a protestare definendo queste azioni come un “follia omicida”. Gli stessi scienziati che stanno eseguendo le eutanasie spiegano che quando lavori per molte ore al giorno con questi animali, li osservi per tutto il giorno, cominci davvero a conoscerli e alla fine ad affezionarti. Proprio per questo queste eliminazioni imposte dall’alto stanno creando non poco stress ai ricercatori più sensibili.
Secondo i responsabili dei laboratori e delle istituzioni scientifiche, queste eliminazioni sono però necessarie per garantire la sicurezza del personale ma anche quella degli animali che resteranno vivi nei laboratori.