Millennial più a rischio di suicidio o overdose rispetto a generazioni precedenti

Secondo un rapporto dello Stanford Centre on Poverty and Inequality pubblicato il 6 giugno i millennial sarebbero più a rischio di morire per suicidio oppure per overdose rispetto alle generazioni precedenti.
Il rapporto, redatto da vari esperti statunitensi sulla povertà e sulla disuguaglianza sociale, ha preso in esame vari fattori tra cui l’istruzione, la salute, l’occupazione e il reddito nonché la razza e il genere.

Secondo David Grusky, professore di sociologia e direttore dello Stanford Centre on Poverty and Inequality, “i millennial sono la prima generazione a sperimentare in maniera completa i problemi sociali ed economici del nostro tempo”.
Questo perché i ragazzi nati negli anni 2000 sono quelli che cercano di entrare nel mercato del lavoro nel corso o comunque subito dopo la Grande Recessione iniziata alla fine degli anni 2000.

Sono inoltre quelli che devono affrontare, rispetto ai ragazzi delle generazioni precedenti, questioni economiche decennali, primo fra tutto il declino della mobilità economica, che solo oggi stanno avendo i loro veri effetti.
Si tratta di un periodo, secondo i ricercatori, particolarmente difficile per le giovani generazioni rispetto a quelle precedenti.

Secondo il rapporto, inoltre, i tassi di mortalità tra i giovani adulti (25-34 anni) sono aumentati notevolmente, di oltre il 20% secondo i dati analizzati da ricercatori. Le morti sono da addebitare principalmente ad un aumento dei suicidi e delle overdos di droga.

Il rapporto ha scoperto anche che i millennial dispongono di una più ampia serie di identità sociali a cui fare riferimento ma questo non significa che siano più inclini ad accettare persone diverse da loro rispetto alle generazioni precedenti.
Proprio riguardo al tema del razzismo e del pregiudizio sociale, infatti, il rapporto mostra che le cose poi non sono cambiate tanto dagli anni 50 o 60, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti.

Fonti e approfondimenti

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