Misofonia può essere innescata da vari tipi di rumori, non solo quelli prodotti dalla bocca, secondo nuovo studio

Credito: DALL-E di OpenAI (immagine generata da intelligenza artificiale)

La misofonia è un particolare disturbo che vede le persone soffrire in maniera anormale di una ridotta tolleranza a determinati suoni. La condizione, denominata anche “sindrome da sensibilità al suono selettiva”, si manifesta in particolare con i suoni prodotti dalla bocca o dal viso di altri esseri umani, come il respiro, la deglutizione o la masticazione.

Zone del cervello “trigger” della misofonia

Un team della Ohio State University ha realizzato un nuovo studio che potrebbe farci ricalibrare l’idea che abbiamo di questa condizione. I ricercatori hanno individuato alcune zone del cervello che sembrano rappresentare una sorta di “trigger” della misofonia. Già uno studio in precedenza, spiega l’articolo reso pubblico dall’università americana,
aveva suggerito che la misofonia può essere collegata a delle connessioni anormali, in termini di sensibilità troppo alta, tra la corteccia uditiva e alcune zone collegate al controllo motorio orofacciale (i movimenti del viso e della bocca).

Esperimento con 19 persone adulte

I ricercatori hanno eseguito un esperimento con 19 persone adulte. Queste ultime venivano sottoposte a scansioni cerebrali mentre eseguivano particolari compiti alcuni dei quali vedevano la produzione di suoni con la bocca. In questo modo i ricercatori potevano analizzare le zone del cervello collegate alla produzione del linguaggio, una zona collegata a quella del movimento orofacciale e quindi collegata ad azioni come la masticazione. I cervelli degli stessi partecipanti venivano scansionati anche quando i soggetti non facevano nulla.

Scoperte

I ricercatori scoprivano che quando i soggetti erano a riposo il collegamento tra la corteccia uditiva e l’area di controllo motoria era più forte. Tuttavia quando producevano dei suoni con la bocca, si attivava un’altra area del cervello che non mostrava questa connessione e ciò riguardava soprattutto i soggetti più misofonici. “Quindi quella che la ricerca precedente ha identificato come la regione orofacciale – l’area coinvolta nei movimenti della bocca e del viso – potrebbe non essere effettivamente la regione orofacciale”, spiega Heather Hansen, ricercatrice in psicologia e autrice principale dello studio. In sostanza le connessioni cerebrali supersensibili individuate nel precedente studio non possono essere l’unica causa della misofonia. Quest’ultima, dunque, non è causata solo da rumori come quelli della bocca, un passo avanti importante nella comprensione di questa complicata condizione.

Note e approfondimenti

  1. Wide variety of sounds can trigger misophonia, study says
  2. Frontiers | Neural evidence for non-orofacial triggers in mild misophonia (DOI: 10.3389/fnins.2022.880759)
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