
Un gruppo di ricercatori pensa di aver risolto quello che può essere considerato come un mistero dell’oceano Pacifico.
In una zona marina dell’oceano Pacifico tra Cina e Stati Uniti c’è una strana anomalia che per anni non ha trovato spiegazioni.
In questa specifica area, la chimica dell’acqua cambia in maniera periodica con una notevole fluttuazione dei livelli di fosforo e ferro, cosa che a sua volta influisce anche sul livello e sulla composizione dei nutrienti e quindi anche sull’ecosistema.
Secondo i ricercatori sarebbero le variazioni del clima oceanico a regolare l’approvvigionamento del ferro, cosa che altera le tipologie di plancton che vivono e crescono in queste acque.
Matthew Church, ecologo microbico dell’Università del Montana, così spiega la ricerca: “Il mio laboratorio ha lavorato su questioni relative al ruolo del plancton nel controllo della disponibilità di nutrienti oceanici per molti anni, e questo studio colloca gran parte di quel lavoro in questo contesto. Come risultato di osservazioni sostenute a lungo termine, il nostro lavoro conferma quanto strettamente accoppiato è la biologia del plancton alla fornitura di sostanze nutritive, in particolare di ferro, rilasciate dall’atmosfera”.
Nella nuovo studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, viene spiegato come gli scienziati hanno utilizzato i dati relativi a tre decenni di osservazioni della stazione ALOHA che si trova a poche miglia a nord al largo delle Hawaii.
I ricercatori sono giunti alla conclusione che questo cambiamento periodico dei livelli di ferro nel mare deriva dall’apporto, nel mare stesso, di ferro proveniente dalla polvere asiatica.
Quando la pressione è più indebolita nel nord-est del Pacifico, i venti asiatici sono più forti e portano più polvere. Quando la pressione invece si rafforza, viene immessa nel mare meno polvere.