
Il sole sta perdendo, anche se lentamente, massa e continuerà a farlo per i prossimi miliardi di anni, caratteristica che indebolirà anche la sua attrazione gravitazionale sui corpi vicini, in primis i pianeti del suo sistema.
Una nuova ricerca è riuscita a misurare, in maniera indiretta, la perdita di massa del sole attraverso l’effetto gravitazionale che quest’ultimo ha su Mercurio.
Si tratta di misurazioni molto più precisa rispetto alle stime precedenti che vanno a ridurre di non poco il livello di certezza.
Lo studio, pubblicato su Nature Communications, è stato realizzato, tra gli altri, anche da Antonio Genova.
La ricerca si è avvalso degli effetti gravitazione su Mercurio proprio perché quest’ultimo, essendo il corpo massiccio più vicino al sole, è più sensibile alle fluttuazioni gravitazionali dell’astro.
Il team di ricercatori ha utilizzato i dati della sonda spaziale MESSENGER della NASA separando alcuni dei parametri solari dagli effetti relativistici, cosa che non è mai stata approfondita dagli studi precedenti.
Secondo Maria Zuber, un’altra delle autrici dello studio, questa ricerca “dimostra come effettuare misurazioni dei cambiamenti di un’orbita planetaria attraverso il sistema solare e apre la possibilità di future scoperte sulla natura del Sole e dei pianeti, e in effetti, sui meccanismi di base dell’universo”.
Fonti e approfondimenti
- NASA Team Studies Middle-aged Sun by Tracking Motion of Mercury | NASA (IA)
- DOI: 10.1038/s41467-017-02558-1
- Autori ricerca: Antonio Genova, Erwan Mazarico, Sander Goossens, Frank G. Lemoine, Gregory A. Neumann, David E. Smith, Maria T. Zuber
- Crediti immagine: NASA’s Goddard Space Flight Center
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