
Un team di astronomi ha studiato maggior dettaglio il getto di materiali e gas che fuoriesce dal buco nero al centro della galassia Messier 87, o M87, il buco nero che tanto risalto ha avuto l’anno scorso quando gli astronomi hanno pubblicato la prima immagine in assoluto di un oggetto del genere.
Questo buco nero supermassiccio, con una massa di 6,5 miliardi di volte quella del Sole, si trova a 500 milioni di anni luce di distanza dalla Terra ed è caratterizzato da un potentissimo getto di particelle che fuoriescono ad altissima energia e ad altissima velocità in quanto “rimbalzano” prima di essere risucchiati all’interno dell’orizzonte degli eventi del buco nero stesso.
I ricercatori hanno studiato questo getto a varie lunghezze d’onda della luce, anche ai raggi X, utilizzando anche il telescopio spaziale Chandra.
I risultati confermano che questi getti che fuoriescono dai buchi neri supermassicci possono raggiungere velocità vicine a quella della luce. Si tratta della prima volta che viene registrata la velocità di un oggetto che fuoriesce da un buco nero utilizzando i dati di raggi X, come spiega Ralph Kraft del Center of Astrophysics | Harvard & Smithsonian (CfA) a Cambridge.
In effetti, per effettuare misurazioni precise relative alla velocità di questi getti, c’è bisogno di una visione nitida ai raggi X, cosa che probabilmente, al momento, solo il telescopio Chandra può permettere.
Questi getti, denominati anche “getti relativistici”, sono formati da materiali che inizialmente fanno parte del vorticoso disco di accrescimento che ruota intorno al buco nero al centro della galassia.
Parte di questo materiale cade all’interno del buco nero mentre un’altra parte viene reindirizzata a grossissima velocità, sotto forma di fasci stretti con veri e propri getti, lungo le vie del campo magnetico del buco nero stesso.
Nel calcolare la velocità dell’oggetto del buco nero supermassiccio centro della galassia M87, i ricercatori hanno ottenuto il primo esempio di un fenomeno denominato “movimento superluminale” che, solo apparentemente, vede sezioni di questo getto muoversi a velocità maggiori di quella della luce.
Si tratta solo di un effetto ottico che capita quando questi getti, che viaggiano a velocità altissime vicine a quelle della luce, puntano verso la nostra direzione.
Il getto sembra viaggiare verso di noi quasi altrettanto rapidamente della luce che genera e ciò genera l’illusione, anche misurabile, che il moto del getto sia più veloce della luce stessa.
In effetti i ricercatori hanno misurato una velocità apparente di 6,3 volte quella della luce per il “nodo” del getto più vicino buco nero (un “nodo” è una sorta di grumo più luminoso che si forma lungo il getto a causa dell’irregolarità della sua caduta).