Molecole originariamente modificate per la psoriasi possono contrastare malaria

Una classe di molecole sviluppate originariamente per trattare la psoriasi, una malattia della pelle, potrebbe rivelarsi utile per la realizzazione di un nuovo farmaco per la malaria secondo quanto riferito in un comunicato stampa sul sito dell’Università Statale della Pennsylvania.

I ricercatori hanno modificato le pantotenamidi, una classe di molecole che può impedire al parassita Plasmodium falciparum, quello che provoca la malaria e che è trasportato dalle zanzare, di replicarsi nell’uomo.
Questa nuova classe di pantotenamidi modificate sembra inoltre efficace anche contro quei parassiti della malaria che si rivelano resistenti ai farmaci.

Nello studio, pubblicato su Science Translational Medicine, viene spiegato come i ricercatori hanno cambiato una legame chimico in una molecola di pantotenamide per impedire l’instabilità delle stesse pantotenamidi nei fluidi biologici.
Queste molecole, la cui azione di contrasto contro il parassita della malaria era già conosciuta, infatti, vengono separate da un enzima prima che possano agire, come spiega Manuel Llinás, professore di biochimica ed uno degli autori dello studio.

Rendendo stabile queste molecole, è possibile produrre uno nuovo farmaco contro la malaria perché esse interferiscono con lo sviluppo del parassita nel sangue. Inoltre impediscono la trasmissione del parassita dal sangue umano delle persone infette alle zanzare: in questo modo si riducono le possibilità che le zanzare diventino infettive per gli altri.

“I pantotenamidi hanno una chimica semplice, quindi sono facili ed economici da realizzare”, riferisce Llinás il quale aggiunge che conoscendo il loro modo di agire si può far sì che essi possano diventare “candidati eccellenti” per ulteriori sviluppi.

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