
I risultati di un nuovo studio sembrano suggerire che l’uso intensivo degli antibiotici potrebbe essere collegato allo sviluppo del morbo di Crohn e della colite ulcerosa, i tipi più comuni di malattie infiammatorie intestinali. Lo riferisce un comunicato di HealthDay che riprende uno studio condotto dal team di Adam Faye, un assistente professore di medicina della Scuola di Medicina dell’Università di New York.[1]
Lo studio con i dati di 2,3 milioni di persone
Faye spiega che di solito nei pazienti giovani che vanno incontro al morbo di Crohn o alla colite ulcerosa queste connessioni possono essere collegate ad una “forte storia familiare”. Negli anziani deve esserci qualcosa a livello ambientale che lo innesca.
Il ricercatore ha condotto uno studio analizzando i dati di 2,3 milioni di persone con un’età da 60 anni in su provenienti dalla Danimarca. A tutte le persone era stata diagnosticata una malattia infiammatoria intestinale.
Collegamento tra l’utilizzo degli antibiotici e tassi più alti di malattie infiammatorie intestinali
I ricercatori trovavano un collegamento tra l’utilizzo degli antibiotici e tassi più alti di malattie infiammatorie intestinali. Il collegamento era chiaro anche perché sembrava aumentare, ed in maniera significativa, con ogni ciclo di antibiotici.
Ogni ciclo di antibiotici poteva essere collegato ad un rischio più alto del 27% di una nuova diagnosi di malattia infiammatoria intestinale. Due cicli potevano essere collegati ad un rischio più alto del 55% mentre tre cicli ad un rischio più grande del 67%. Quattro cicli di antibiotici erano collegabili ad un aumento del rischio del 96% mentre cinque o più cicli potevano essere collegati al rischio più grande del 236%.
Aumento veniva riscontrato praticamente per tutti tranne la nitrofurantoina
Il rischio restava elevato per tutti coloro che assumevano gli antibiotici nel corso dei 2-5 anni precedenti. Per quanto riguarda gli antibiotici, l’aumento veniva riscontrato praticamente per tutti tranne la nitrofurantoina. Si tratta di un antibiotico che viene usato per trattare le infezioni del tratto urinario.
Gli antibiotici che i soggetti usavano per trattare patologie del sistema gastrointestinale erano quelli maggiormente collegati all’aumento di rischio di malattie infiammatorie intestinali.
Utilizzo degli antibiotici
Si tratta dell’ennesimo studio che sottolinea quanto debba essere presa sempre seriamente in considerazione la prescrizione degli antibiotici anche per prevenire la resistenza gli stessi antibiotici.
Secondo Faye gestire in maniera oculata l’utilizzo degli antibiotici molto importante ma non farne uso a tutti i costi non è la soluzione giusta. Ad esempio se un paziente mostra gravi infezioni, e quindi ha bisogno degli antibiotici, il loro utilizzo non dovrebbe essere messo da parte.[1]