
Secondo uno studio apparso su Maternal and Child Health Journal, le morti accidentali dei neonati nel letto sono più che triplicate nel periodo compreso tra il 1999 il 2016 negli Stati Uniti.
Lo studio non affronta i decessi riguardanti la sindrome della morte improvvisa infantile che anzi sarebbero in calo ma solo le morti accidentali, perlopiù soffocamento o strangolamento.
La ricerca è stata condotta da scienziati dello Schmidt College of Medicine della Florida Atlantic University.
I tassi di morte, secondo i dati conseguiti dai ricercatori, sono aumentati dal 1999 al 2016 come segue:
- da 10,4 ogni 100.000 nati vivi a 45,8 ogni 100.000 nati vivi tra le neonate nere non ispaniche
- da 15,4 ogni 100.000 nati vivi a 53,8 ogni 100.000 nati vivi tra i neonati maschi neri non ispanici
- da 5,9 ogni 100.000 nati vivi a 15,8 ogni 100.000 nati vivi tra le neonate bianche non ispaniche
- da 6,5 ogni 100.000 nati vivi a 25,9 ogni 100.000 nati vivi tra i neonati maschi non ispanici
I tassi più alti a livello geografico vedevano l’86% di tutte le morti tra il 2007 e il 2016 accadute nel Midwest e nel sud.
Secondo Joanna Drowos, la principale dello studio, questi risultati mostrano che, nonostante gli sforzi fatti in termini di comunicazione sociale per quanto riguarda le modalità di sonno corretto dei neonati, il problema dei decessi infantili per cause accidentali o comunque prevedibili nei letti è ancora ragguardevole.
Inoltre, come dichiara Charles H. Hennekens, uno dei coautori, bisogna fare di più per contrastare “questi aumenti allarmanti delle morti complessive e delle disuguaglianze razziali”.
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